I leader della UE chiudono la discussione sui Target di Europa 2020

Pubblicato Venerdì, 18 giugno 2010

Dopo mesi di discussione gli Stati membri hanno raggiunto un accordo sui traguardi per migliorare l'Economia Sociale dell'Europa dal 2020.

Il Consiglio Europeo, nella seduta dello scorso 17 giugno, ha confermato i 5 target che rappresenteranno gli obiettivi condivisi che guideranno l'azione degli Stati membri e dell'Unione. I target riguardano l'occupazione, la ricerca, i cambiamenti climatici, l'istruzione e la povertà.

Nei prossimi mesi, gli Stati membri discuteranno  su quali politiche possono essere mobilitate per sbloccare il potenziale di crescita dell' Unione europea, a partire dall'innovazione e dalle politiche energetiche.

Sull'istruzione i capi di stato e di governo hanno raggiunto l'accordo sul target di ridurre il tasso di abbandono scolastico dall'attuale 15% a meno del 10% .
Dopo una lunga opposizione, basata sulla considerazione che l'istruzione è materia di competenza degli Stati e che l'ingerenza dell'UE sarebbe controproducente, anche la Germania ha accettato il target.
I leader europei potranno successivamente tornare sull'obiettivo di innalzare almeno al 40% la percentuale di persone in età compresa tra i 30-34 anni che hanno completato l'istruzione superiore.

Ampiamente contesi invece i  target relativi al contrasto alla povertà, specialmente dai Paesi dell'Est Europa i quali temono di non essere in grado di raggiungere gli ambiziosi obiettivi tarati sui Paesi dell'Ovest dell'UE. Anche la definizione stessa di povertà è stata tra l'altro argomento controverso.
Le statistiche indicano che attualmente il 17% della popolazione europea (circa 80 milioni di persone) vive al di sotto della soglia di povertà . Per il 2020 la Commissione Europea raccomanda di ridurre il numero degli Europei che vivono al di sotto della soglia di povertà al 25%  passando a 20 milioni di poveri in meno.
Altra importante concessione fatta ai Paesi più esitanti riguarda la possibilità di scegliere tra tre differenti indicatori. Ciascuno Stato è libero di stabilire il proprio obiettivo nazionale sulla base dell'indicatore più appropriato.

OCCUPAZIONE, RICERCA E CAMBIAMENTI CLIMATICI

I leader hanno ribadito l'accordo iniziale di innalzare al 75% il tasso di occupazione per donne e uomini di età compresa tra i 20 e i 64 anni anche attraverso una maggior partecipazione dei giovani dei lavoratori anziani e a bassa qualifica e una migliore integrazione dei migranti nel mercato del lavoro.
Essi hanno inoltre convenuto di aumentare il combinato livello degli investimenti pubblici e privati in ricerca e innovazione al 3% del PIL. La Commissione elaborerà un indicatore che rifletta l'intensità degli investimenti in Innovazione Ricerca e Sviluppo.

Da ultimo hanno confermato il loro impegno riguardo agli obiettivi sui cambiamenti climatici, in particolare la riduzione dei gas ad effetto serra del 20% rispetto ai livelli del 1990 e di aumentare del 20% la quota di energie rinnovabili nel mix energetico dell'UE.

L'obiettivo più ambizioso di ridurre le emissioni di gas serra del 30% sarà ribadito a condizione che gli altri Paesi industrializzati accettino riduzioni comparabili.


Questi obiettivi saranno quelli che anche la Politica di Coesione, unitamente alla PAC e alle altre Politiche Comuni, sarà chiamata a supportare attraverso le Risorse dei Fondi Strutturali la cui quantità e finalità saranno oggetto di discussione nei prossimi mesi.

T. C.

In allegato le Conclusioni del Consiglio Europeo.



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