Mercato del lavoro, presentato il Rapporto Cnel

Pubblicato Venerdì, 15 luglio 2011

Resta critico il dato di disoccupazione in Italia: a fronte di una crescita fra lo 0,5 e l'1% del Pil, le unità di lavoro nel 2011 registreranno una flessione e il tasso di disoccupazione potrebbe salire ancora per qualche trimestre. Sono necessarie misure che incentivino il rientro nel circuito produttivo dei lavoratori che hanno perso il posto: il rischio di permanenza nello stato di disoccupato è il preludio alla formazione di disoccupazione strutturale.
Questo il quadro tratteggiato nel Rapporto Cnel sul "Mercato del lavoro 2010 - 2011", presentato lo scorso 14 luglio a Roma.
Il rischio disoccupazione riguarda maggiormente i giovani. Aumenta il fenomeno dei neet (not in education or training nor in employment), coloro che sono fuori dal mercato del lavoro e non sono impegnati in un percorso di formazione: nel terzo trimestre del 2010 la percentuale dei neet  di 16 - 24 anni è salita al 18,6% e nella fascia 25-30 anni è arrivata al 28,8%.
La crisi economica ha inoltre - si legge nel Rapporto - portato un aumento degli "scoraggiati", coloro che addirittura rinunciano a cercare lavoro. Una diminuzione si regista anche nel passaggio dai contratti a termine ai contratti a tempo indeterminato: prima della crisi la percentuale di giovani che passavano da una tipologia contrattuale all'altra nel giro di un anno era pari quasi al 31%, ora è scesa al 22%.
In merito alla formazione si registra il crescente fenomeno dell'overeducation, dovuta alla maggiore disponibilità dei laureati, in mancanza di scelta, di accettare lavori che richiedono livelli d'istruzione più bassi rispetto la propria preparazione.
Sul fronte dell'occupazione femminile nel 2011, questa è cresciuta nei servizi ad alta intensità di lavoro e a bassa qualificazione, mentre è caduta l'occupazione qualificata.
Il Rapporto Cnel evidenzia, poi, che nell'ultimo biennio la componente straniera si è rivelata fondamentale per contenere la contrazione dell'occupazione complessiva, ma l'aumento del numero di occupati immigrati è da ricondurre essenzialmente alla crescita demografica e ai ritardi nella regolarizzazione  dei permessi di soggiorno per lavoro e non ad una migliore occupabilità degli stranieri.
Alla presentazione del Rapporto ha preso parte anche il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi che, tra l'altro, ha sottolineato come uno dei problemi maggiori che affliggono il mercato del lavoro stia nella necessità di ottenere informazioni continue e su base territoriale; vi è cioè l'esigenza di rendere il mercato più trasparente. Per questo motivo sarà utile l'implementazione del portale "Clicklavoro", come  strumento per rendere più agevole l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Infine, con riferimento ai giovani, ha evidenziato come l'apprendistato - oggetto di una recente intesa in Conferenza Stato Regioni - possa costituire lo strumento privilegiato per l'ingresso nel mondo del lavoro.

In allegato il testo del Rapporto Cnel.



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