Pubblicato il secondo Rapporto sulla coesione sociale - Anno 2011

Pubblicato Lunedì, 13 febbraio 2012

Un panorama aggiornato sulla situazione economica e sociale viene offerto dal Rapporto sulla coesione sociale - Anno 2011, realizzato dal ministero del Lavoro, Inps e Istat.
La pubblicazione si compone di due volumi: nel primo viene offerta una guida ai principali indicatori utili a rappresentare la situazione dell'Italia e la sua collocazione in ambito europeo; nel secondo vengono riportati dati, articolati in diversi livelli territoriali, che consentono una comparazione regionale e internazionale. Tutte le informazioni sono state organizzate secondo tre macro aree: contesto (socio - demografico, economico e del mercato del lavoro), Famiglia e coesione sociale (capitale umano, conciliazione tempo di lavoro e cura della famiglia, povertà), Spesa e interventi per la coesione sociale (spesa sociale delle pubbliche amministrazioni, protezione sociale, politiche attive e passive del mercato del lavoro).

Sul fronte del mercato del lavoro, i dati presentati nel Rapporto registrano come nel secondo trimestre 2011 gli occupati siano stati 23 milioni 94mila, lo 0,4% in più dello stesso trimestre del 2010 (+87 mila unità). L'incremento riguarda esclusivamente la componente femminile. Il tasso di occupazione (15-64 anni) rimane stabile su base annua al 57,3%, dopo dieci trimestri consecutivi di flessione e il lieve incremento registrato nel trimestre precedente.
Sempre nel secondo trimestre 2011 il numero dei disoccupati è pari a 1 milione 947mila unità. Il tasso di disoccupazione è al 7,8% (+0,5 punti percentuali rispetto al terzo trimestre 2010), quello giovanile (15-24 anni) si attesta invece al 27,4%, raggiungendo il 44% se riferito alle donne del Mezzogiorno. Continua a crescere la popolazione che non cerca lavoro né è disponibile a lavorare. Il tasso di inattività si porta al 37,9%, quattro decimi di punto in più rispetto a un anno prima.
Sul lato dell'educazione, poi, l'Italia è ancora lontana dagli obiettivi fissati dalla Strategia Europa 2020, in particolare per il tasso di abbandono scolastico fissato sotto la soglia del 10%: nel 2010, la quota di giovani 18-24enni che hanno abbandonano prematuramente gli studi o qualsiasi altro tipo di formazione è pari al 18,8%. Si tratta di un valore nettamente superiore a quello dell'Unione europea a 25 paesi (13,9%).
In allegato è possibile leggere i due volumi del Rapporto e le Tavole statistiche pubblicate con dati aggiornati al 2010, articolati a diversi livelli territoriali per comparazioni regionali e internazionali.

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