Varato il Programma Nazionale di Riforma col Documento di economia e finanza

Pubblicato Venerdì, 12 aprile 2013

Via libera del Consiglio dei ministri al Documento di economia e finanza 2013 (Def), il "momento centrale del ciclo di programmazione della politica economica e di bilancio del paese, il luogo per assicurare la sintonia tra la priorità politica nazionale e l'Ue", come ha spiegato il premier Mario Monti.
Il presidente del consiglio dei ministri ha precisato che il Def conferma "che il risanamento è avvenuto. Le finanze pubbliche sono su un sentiero sostenibile. È centrato l'obiettivo del bilancio in pareggio in termini strutturali".
Il rapporto tra debito e Pil è atteso al 130,4% nel 2013, per poi scendere al 129% nel 2014 e al 125,5% nel 2015. Inoltre, nel 2012, l'indebitamento netto si attesta al 3%; mentre il rapporto tra deficit e Pil è previsto in calo al 2,9% nel 2013 e all'1,8% nel 2014. 
Ma Monti ha anche precisato che ''data la particolare situazione in cui si trova l'Italia il Def è un contributo 'work in progress'' e che spetterà, quindi, al nuovo esecutivo definire un'agenda per il medio periodo.

Il Def si compone di tre sezioni: il "Programma di Stabilità dell'Italia" (sezione I), le "Analisi e tendenze della Finanza Pubblica" (sezione II), il "Programma Nazionale di Riforma" (sezione III).  Il PNR insieme al Programma di stabilità consegna "la fotografia - come si legge nel documento - di un'azione di risanamento e riforma strutturale che ha avuto un'intensità e un'ampiezza che non sempre sono state colte pienamente nella cronaca giorno per giorno".
All'interno del PNR, per la parte nazionale, viene descritto il programma di interventi condotti nell'ultimo anno in tutti i settori cruciali della vita economica e sociale del Paese con il varo di 45 leggi e decreti convertiti dal Parlamento, 24 decreti delegati e le centinaia di misure di attuazione, adottate o in via di finalizzazione.
Nel documento, tra gli altri aspetti, si specifica che i fondi strutturali dell'Unione europea sono stati utilizzati "in linea con la programmazione attuata d'intesa con la Commissione, grazie a una riprogrammazione mirata nell'ambito dei Piani di Azione Coesione e una gestione attenta alla velocità e alla migliore efficacia della spesa".
Per procedere nella fase di ripresa, occorre "sfruttare - si legge ancora nel PNR - le opportunità offerte da un quadro europeo più favorevole agli investimenti per la crescita e l'occupazione". Lo stesso Consiglio europeo del 14 marzo 2013 ha riconosciuto la necessità di un risanamento di bilancio differenziato, che permetta di utilizzare gli spazi di flessibilità controllata per azioni a favore della crescita e dell'occupazione.
Un intero capitolo - Capitolo VI - è dedicato agli interventi condotti dalle Regioni. Esso consiste nell'elaborazione dei dati di monitoraggio delle informazioni regionali relative alle programmazioni, le normazioni, gli atti e gli interventi attuati dalle Regioni e dalle Province autonome in risposta alle Raccomandazioni del Consiglio o finalizzati al raggiungimento dei target della Strategia Europa 2020, a far data dalla consegna del PNR 2012.
Pertanto le informazioni regionali ivi contenute sono confluite nel capitolo VI del PNR intitolato "Le Regioni in campo", andando quindi a completare il quadro dei  risultati ottenuti e delle azioni realizzate a livello nazionale e regionale, prendendo come anno di riferimento l'anno 2012.
Il Capitolo è stato distinto in due paragrafi ("Le azioni in risposta alle Raccomandazioni" e " Le Azioni per i target EU 2020"), rispettando fedelmente la strutturazione del contributo regionale.
Tra gli allegati, nell'Appendice D sono state riportate anche le Griglie delle misure regionali, al pari delle Griglie nazionali, testimonianza della ponderosa attività degli interventi regionali.
Monti ha anche precisato che ''data la particolare situazione in cui si trova l'Italia il Def è un contributo 'work in progress'' e che spetterà, quindi, al nuovo esecutivo definire un'agenda per il medio periodo. Consistendo comunque in un documento di programmazione, il Def assolve al compito di evidenziare le aree dove è maggiormente necessario intervenire e il Programma Nazionale di Riforma la base su cui esercitare le scelte programmatorie ed attuative.

Per consultare il Def clicca qui.

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