Istruzione e formazione, i dati del Monitoraggio Ue 2013

Pubblicato Lunedì, 04 novembre 2013
Una nuova fotografia dell’attuale sistema di istruzione e formazione nell’intera Ue è stata fornita dall’ultimo monitoraggio annuale pubblicato dalla Commissione europea lo scorso 30 ottobre.
Lo studio per il 2013 fornisce un quadro dei progressi di ciascun paese in relazione a parametri di riferimento e indicatori specifici ed evidenzia le più recenti tendenze ed analisi politiche. Accompagnato da 28 relazioni individuali per paese e da uno strumento di visualizzazione online, il documento fornisce un grande numero di dati destinati a facilitare l’applicazione di una politica dell'istruzione fondata su elementi concreti a livello europeo.

Sedici Stati membri hanno tagliato le spese per l’istruzione tra il 2008 e il 2011 e in sei Stati ci sono stati ulteriori significative diminuzioni di spesa nel 2012. Il monitoraggio di quest’anno conferma il calo nel tasso di occupazione dei giovani che hanno concluso da poco il loro ciclo di studi con almeno una qualifica secondaria superiore: solo il 76% trova infatti un lavoro, rispetto all’82% del 2008. Mentre per tutti gli Stati membri risulta ancora evidente il vantaggio assicurato in termini di occupazione da una laurea universitaria, ben un quinto della popolazione Ue in età lavorativa con un titolo di studio universitario occupa posti di lavoro che di norma richiedono qualifiche inferiori. Malgrado gli elevati livelli di disoccupazione, quindi, siamo di fronte a un preoccupante divario tra le competenze fornite dai sistemi dell’istruzione e della formazione e quelle richieste dal mercato del lavoro.

Ai dati forniti dal Monitoraggio 2013 si aggiungono nuove relazioni tecniche, come uno studio sull’abbandono dell'istruzione superiore e uno studio sulla mobilità nel campo dell'apprendimento.
Il tasso di abbandoni prematuri dell’istruzione e della formazione continua a calare, attestandosi sul 12,7%. L’obiettivo Ue per il 2020 è il 10% o meno. Con un tasso di disoccupazione tra i giovani che lasciano prematuramente la scuola lievemente superiore al 40%, la sfida più impegnativa sarà la transizione dalla scuola al mondo del lavoro. Tale transizione viene agevolata da tirocini di alto livello, apprendistati e modelli di apprendimento basati sul “sistema duale”, che combinano l’istruzione con l’esperienza pratica. Negli Stati membri che dispongono di sistemi ben sviluppati di istruzione basata sul lavoro, gli studenti provenienti da cicli di istruzione e formazione professionale incontrano minori difficoltà nel passare dalla scuola al mondo del lavoro. Ma anche il movimento opposto, dal lavoro alla formazione, richiede maggiore attenzione: solo l’1% dei giovani tra 18 e 24 anni segue attività di apprendimento non formali dopo avere abbandonato il percorso di apprendimento formale.
Mentre il tasso di completamento dell'istruzione terziaria nell'UE sta lievemente aumentando, e ha raggiunto il 35,7% avvicinandosi così all’obiettivo Europa 2020 (40%), gli sforzi politici si spostano verso la riduzione dei tassi di abbandono, il rafforzamento della qualità e della pertinenza nonché la promozione della mobilità internazionale degli studenti.

In allegato la scheda relativa all’Italia contenuta nel Monitoraggio 2013.


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