Al via il progetto interregionale per il contrasto delle discriminazioni

Pubblicato Martedì, 21 gennaio 2014
Con la costituzione del Comitato tecnico, ha preso il via ufficialmente il progetto interregionale transnazionale Por Fse “Rafforzamento della rete per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni”.
Il Comitato tecnico, affiancato da gruppi di lavoro creati ad hoc, condurrà cinque azioni specifiche grazie alle quali, alla fine del 2014, verranno definiti strumenti condivisi e uniformi in tema di politiche di contrasto alle discriminazioni.
La prima azione è dedicata all’individuazione di un glossario comune: l’esperienza quasi decennale di accoglimento delle segnalazioni di discriminazione e di elaborazione di procedure, mirate alla rimozione delle cause che ne stanno all’origine, ha contribuito a formare una sorta di linguaggio comune utilizzato dagli operatori a livello centrale e locale. Tale patrimonio deve ora essere consolidato al fine di poterlo condividere con tutti coloro che entreranno a far parte della rete antidiscriminazione collegata all’Unar.
Le azioni 2 e 3 sono gestite insieme e sono dedicate alla definizione dei livelli essenziali e uniformi per la presa in carico dei casi e la raccolta di dati statistici omogenei e comparabili. Il Contact Center dell’UNAR ha da tempo attivato una piattaforma informatica che permette agli operatori di registrare le segnalazioni pervenute e tutte le successive azioni intraprese per la gestione dei casi e costituisce uno strumento utile anche ai fini della rilevazione di dati e statistiche sui casi di discriminazione. Con l’attivazione delle Reti territoriali, le strutture che ne fanno parte (Nodi, Centri, Antenne o Sportelli) vengono via via connesse alla piattaforma in modo tale che possano operare su di essa come gli operatori del Contact Center nazionale.
A partire dalle linee guida e analizzando l’esperienza concretamente maturata sui territori coinvolti nel progetto, il Gruppo di lavoro intende pervenire all’elaborazione di prassi e strumenti condivisi ed uniformi – a partire da quelli già in uso e nel rispetto delle specificità di ciascuna realtà regionale – utili all’azione di prevenzione delle discriminazioni, di presa in carico e di gestione dei casi, di raccolta e analisi dei dati.
L’azione sui dati intende rispondere alla necessità di garantire da un lato che i soggetti aderenti alle Reti territoriali adottino una modalità di raccolta e analisi dei dati sui casi di discriminazione che sia uniforme, dall’altro che possano disporre di dati completi ed aggiornati sui casi avvenuti sul proprio territorio, siano essi seguiti dalla Rete o dal Contact Center nazionale.
La quarta azione è riferita alla formazione degli operatori delle reti territoriali che sono impegnati nella prevenzione e nel contrasto delle discriminazioni, nell’assistenza alle vittime e nel monitoraggio del fenomeno. Il fine di questa azione è quello di individuare e garantire un livello di formazione uniforme, individuando uno o più percorsi strutturati in base ai protocolli sottoscritti con l’Unar.
Infine la quinta azione è dedicata all’informazione e comunicazione capillare, finalizzata a far conoscere la rete antidiscriminazioni agli operatori e a tutta la cittadinanza, con particolare attenzione ai gruppi che potenzialmente sono maggiormente vittime di discriminazioni, anche attraverso approfondimenti da diffondere attraverso siti istituzionali e tematici.
Al momento hanno aderito al progetto l’Unar – Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, le Regioni Piemonte, Emilia – Romagna, Puglia, Lazio, Liguria e Lombardia.