Legge 92/2012, pubblicato il primo rapporto di monitoraggio

Pubblicato Martedì, 28 gennaio 2014

"Il monitoraggio e la valutazione delle riforme legislative costituiscono uno strumento indispensabile per migliorare la produzione normativa e accrescere l’efficacia degli interventi, soprattutto in presenza di risorse scarse". Così il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali introduce la pubblicazione del Primo Quaderno del Sistema permanente di monitoraggio delle politiche del lavoro. Il volume fa il punto sul primo anno di applicazione della legge n. 92 del 28 giugno 2012 “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”. La stessa norma prevede l’istituzione del sistema di monitoraggio, in linea con le raccomandazioni dell'Unione Europea.

I dati presentati nella pubblicazione si riferiscono al periodo luglio 2012 – giugno 2013. Nell'introduzione, il ministro Giovannini illustra, in particolare, gli interventi varati nell’ambito di una strategia di rafforzamento delle politiche attive del lavoro, elenca i primi provvedimenti adottati da giugno fino a quelli contenuti nella Legge di stabilità. 

Nei nove mesi passati il governo ha stanziato cinque miliardi di euro per le politiche del lavoro, attive e passive. L’obiettivo di potenziare le politiche attive, ha ricordato il ministro, è stato perseguito attraverso una forte collaborazione con le Regioni, titolari di competenze esclusive o concorrenti sugli strumenti attivabili in questo campo (formazione professionale, politiche di ricollocazione dei lavoratori in ammortizzatori sociali, tirocini formativi e apprendistato), e con le Province responsabili della gestione dei centri per l’impiego.

Dopo aver ricordato il lavoro compiuto fino a questo momento, il ministro ha poi tratteggiato i tre obiettivi prioritari per il prossimo futuro: aumentare le opportunità di chi oggi è disoccupato o inattivo; accrescere la ri-occupabilità di chi oggi fruisce di ammortizzatori sociali; ridurre il rischio di perdita del posto di lavoro di chi è occupato e aumentare le tutele per i lavoratori e i poveri di oggi e di domani. Fondamentali, in questa prospettiva, saranno anche: l’orientamento al lavoro realizzato a partire dalla terza media e la generalizzazione dell’alternanza formazione-lavoro; il miglioramento del sistema della formazione professionale gestita dalle Regioni e da altri organismi pubblici e privati; la costruzione di sistemi informativi integrati e disponibili per tutti i nodi del sistema istruzione-formazione-lavoro, incentrati sulla 'Banca dati delle politiche attive e passive', fulcro del nuovo sistema dei servizi al lavoro che verrà sperimentato con la Garanzia Giovani, e il potenziamento della piattaforma nazionale per l’incontro tra domande e offerte di lavoro; la semplificazione degli adempimenti amministrativi richiesti alle imprese per la gestione di pratiche di tipo lavoristico, così da abbattere i costi da esse sostenute.

In allegato il Primo quaderno di monitoraggio della riforma del lavoro.



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