Politiche attive, le Regioni siglano accordo con il governo

Pubblicato Venerdì, 31 luglio 2015

È stato approvato l’accordo quadro tra le Regioni e il Governo in materia di politiche attive del lavoro per la gestione della fase transitoria, in vista di un riassetto istituzionale complessivo.
L’accordo, di fatto, ha rappresentato la condizione per l’espressione, nella seduta della Conferenza Stato – Regioni del 30 luglio, dell’intesa sullo schema di decreto legislativo in materia di politiche attive attuativo del Jobs Act (legge 183/2014).
È stata, inoltre, sancita l’intesa anche con riferimento alle bozze di decreto legislativo in materia di riordino degli ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro e di semplificazione degli adempimenti a carico di cittadini e imprese. Parere positivo, infine, è stato espresso sullo schema di decreto ministeriale in materia di assegno di disoccupazione (ASDI).

Per la prossima settimana si attende il parere delle commissioni Lavoro di Camera e Senato sui provvedimenti, per poi procedere all’approvazione definitiva in consiglio dei ministri.

Tra i punti siglati nell’accordo, che ha valenza biennale 2015 e 2016, c’è l’impegno al sostegno alla continuità di funzionamento dei Centri per l’impiego e del relativo personale: l'onere finanziario spetterà per i 2/3 al governo e 1/3 alle Regioni. Al governo, d’intesa con le Regioni, spetta il compito di definire i livelli essenziali delle prestazioni in materia di politiche attive del lavoro, validi per tutto il territorio nazionale; alla nascente Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpal) sono affidate funzioni di coordinamento su scala nazionale della rete degli enti attuatori delle misure per incentivare l’occupazione e il monitoraggio sulla loro efficacia. La gestione operativa delle politiche attive e la responsabilità dei centri per l’impiego è affidata alle Regioni.

In allegato il testo dell'accordo quadro.



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