QT, online il nuovo numero

Pubblicato Giovedì, 30 giugno 2016
La disciplina del Documento unico di regolarità contributiva (DURC) è stata oggetto, negli ultimi anni, di significative modifiche, introdotte dal legislatore con l’intento di coniugare il rispetto degli obblighi contributivi con le esigenze di semplificazione delle procedure e di garantirne l’operatività al di fuori degli appalti pubblici. Dopo un breve excursus sulle finalità del DURC e le nuove modalità di verifica telematica introdotte con il DM 30 gennaio 2015, approfondiamo qui un aspetto particolare delle ultime norme varate: l’intervento sostitutivo. Ne ripercorriamo brevemente gli aspetti salienti e forniamo al contempo le prime soluzioni interpretative - basate sull’orientamento assunto dalle istituzioni nazionali ed europee - su alcune questioni legate all’utilizzo della procedura in presenza di finanziamenti comunitari. Un focus specifico è dedicato all’intervento sostitutivo in presenza di procedure concorsuali, volto ad esaminare i possibili limiti all’applicazione dell’istituto derivanti dalle disposizioni contenute nella Legge Fallimentare.
 
Sul fronte delle professioni regolamentate, la Commissione europea, attraverso la Direttiva Qualifiche del 2013, ha esortato i Paesi membri ad avviare una revisione, riduzione o modifica dell’eccessiva regolamentazione dei servizi professionali. Nel mercato interno, infatti, questa è considerata nel mercato interno una delle cause di maggiore ostacolo alla mobilità dei professionisti, alla crescita economica e allo sviluppo dell’occupazione. Con questo obiettivo, l’Italia nell’aprile scorso è stata tra i 17 Paesi ad aver presentato alla Ue il proprio Piano nazionale di riforma delle Professioni ed è stata tra i 6 Paesi a recepire interamente e nei tempi previsti la Direttiva Qualifiche. Ripercorriamo qui i passaggi principali di questo processo.
 
Presentiamo inoltre le novità più rilevanti che hanno caratterizzato il contributo delle Regioni e delle Province autonome al Programma Nazionale di Riforma (PNR) per il 2016, novità che hanno consentito di dare conto, in maniera più ampia ed appropriata rispetto alle precedenti annualità, delle politiche strutturali di riforma regionali, nonché dell’attuazione di azioni innovative.

Il contributo della Rappresentanza della Commissione europea in Italia tratteggia i traguardi raggiunti dal Piano di Investimenti per l’Europa ad un anno dall’avvio. L’Italia è, insieme alla Francia, il principale beneficiario del Piano: delle 266 operazioni attivate in Europa, ben 40 sono nel nostro Paese.

Nella sezione In Pillole ci dedichiamo al tema dell’apprendistato. Come di consueto, con l’ausilio di slide esemplificative, ricostruiamo il percorso che ha portato al nuovo istituto, nonché una sintesi del quadro di riferimento e dei contenuti delle norme intervenute.

Segnaliamo infine due pubblicazioni: la Relazione annuale della Banca d’Italia, che offre una panoramica dell’andamento socio economico del Paese per il 2015, e il Rapporto Isfol sulla Garanzia Giovani in Italia, che illustra l’attuazione e i risultati conseguiti dal programma a due anni dall’avvio.

Per leggere il nuovo numero clicca qui.