Stato dell'Unione 2017. Juncker: “Il vento nelle nostre vele”

Pubblicato Mercoledì, 13 settembre 2017

"L'Europa ha di nuovo i venti a favore. Se non ne approfittiamo però, non andremo da nessuna parte”. Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, ha pronunciato a Strasburgo, dinanzi ai membri del Parlamento europeo, il discorso sullo stato dell'Unione 2017, presentando le priorità per l'anno prossimo, delineando la sua personale visione di come potrebbe evolvere l'Unione europea fino al 2025 e presentando una tabella di marcia per un'Unione più unita, più forte e più democratica.

"Sono trascorsi dieci anni – ha ricordato Juncker - da quando è esplosa la crisi e l'economia europea si sta finalmente riprendendo. Così come la nostra fiducia. I leader della UE a 27, il Parlamento e la Commissione stanno riportando l'Europa nell'Unione. Insieme stiamo riportando l'unione nell'Unione".

"L'economia riprende in ogni Paese e si estende. Sono stati creati 8 milioni di nuovi posti di lavoro e 230 milioni di europei lavorano, più di quanti fossero prima della crisi", ha detto. "Ora è il momento di costruire una Unione europea più integrata con l'occhio al 2025". E parlando del lavoro ha precisato che non possono esserci “lavoratori di seconda classe” e ha ribadito l’intento di creare un’autorità europea del lavoro: “Sembra assurdo avere un'autorità bancaria che sovrintende alle norme bancarie, ma non un'autorità del lavoro comune, garante dell'equità nel nostro mercato unico. Ne creeremo una".

Tra le iniziative immediate, Juncker ha menzionato anche l’istituzione di una task force per la sussidiarietà e la proporzionalità che esamini in maniera molto critica tutti gli ambiti d'intervento, in modo da agire solo quando la UE apporta un valore aggiunto. “Non dobbiamo intrometterci nella vita dei cittadini europei – ha affermato - Non dobbiamo irrompere con un fiume di nuove iniziative né cercare di appropriarci di altre competenze. Dobbiamo anzi restituire competenze agli Stati membri quando è ragionevole".

“L'Unione di domani dobbiamo prepararla oggi". Il 30 marzo 2019 saremo un'Unione a 27: “Propongo di prepararci per bene a questo momento – ha sottolineato Juncker - tra i 27 e all'interno delle istituzioni europee. Leviamo l'ancora, abbandoniamo i porti sicuri e catturiamo il vento nelle nostre vele".

In concomitanza e in linea con il discorso del presidente Juncker al Parlamento europeo, la Commissione europea ha adottato azioni concrete riguardanti gli scambi commerciali, il controllo degli investimenti, la cibersicurezza, il settore industriale, i dati e la democrazia.

Per tutti i dettagli consulta la pagina ufficiale sullo stato dell'Unione 2017.