Pubblicata la 7° Relazione Ue sulla Politica di coesione nella Settimana europea delle Regioni e delle Città

Pubblicato Lunedì, 09 ottobre 2017

Nella settima relazione sulla coesione, pubblicata oggi, la Commissione europea fa il punto sullo stato delle regioni nella UE, trae insegnamenti dal ricorso ai fondi per la coesione durante gli anni della crisi e definisce il contesto della politica di coesione dopo il 2020.

Analizzando lo stato attuale della coesione economica, sociale e territoriale dell'UE, la relazione evidenzia che l'economia europea è in ripresa, ma permangono disuguaglianze tra i vari Stati membri e al loro interno. Gli investimenti pubblici nella UE sono ancora inferiori ai livelli precedenti la crisi ma le regioni e gli Stati membri hanno bisogno di ulteriore sostegno per affrontare le sfide individuate nel documento di riflessione sul futuro delle finanze della UE: la rivoluzione digitale, la globalizzazione, i mutamenti demografici e la coesione sociale, la convergenza economica e i cambiamenti climatici.

"La relazione del 2017 sulla politica di coesione – ha dichiarato Marianne Thyssen, Commissaria responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori -  mostra che sono necessari investimenti significativi affinché l'attuale ripresa economica possa proseguire. Tali interventi sono essenziali per cambiare le cose a favore delle nostre economie, della nostra forza lavoro e dei cittadini dell'Europa".

Corina Crețu, Commissaria responsabile per la Politica regionale, ha precisato: "La relazione mostra con chiarezza che l'Unione ha bisogno di maggiore coesione. Sebbene sia passata, la crisi ha evidentemente lasciato cicatrici in molte regioni, che avranno bisogno della politica di coesione per affrontare le sfide di oggi e di domani".

La relazione non condiziona la proposta definitiva della Commissione ma alimenta la discussione sulla politica di coesione dopo il 2020. Essa suggerisce una politica di respiro europeo finalizzata a tre obiettivi principali: gestire la globalizzazione, non lasciare nessuno indietro e sostenere le riforme strutturali.

La relazione è stata presentata nel giorno di apertura della Settimana europea delle regioni e delle città, quest'anno dedicata proprio al futuro della politica di coesione. Dal 9 al 12 ottobre centinaia di responsabili di progetti, amministratori locali e politici nazionali si incontreranno per discutere di come sono stati usati gli investimenti dell'UE negli ultimi dieci anni e di ciò che resta da fare nel periodo post-2020.

Nel 2018 sarà lanciata una consultazione pubblica sulla futura politica di coesione e, a maggio, sarà presentata la proposta della Commissione per il quadro finanziario pluriennale (QFP), cui seguiranno le proposte per la politica di coesione dopo il 2020.

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