Ue, le previsioni economiche di autunno 2017

Pubblicato Giovedì, 09 novembre 2017

Quest'anno l'economia della zona euro dovrebbe crescere ad un ritmo mai registrato nell'ultimo decennio, con una previsione di espansione del PIL reale del 2,2%, un dato decisamente superiore rispetto alle previsioni di primavera (1,7%). Anche l'economia dell'UE nel suo complesso dovrebbe oltrepassare quest'anno le aspettative, con una crescita vigorosa del 2,3% (contro l'1,9% in primavera).

In base alle previsioni d'autunno appena pubblicate, la Commissione europea prevede che la crescita continuerà sia nella zona euro sia in tutta l'UE, con valori pari al 2,1% nel 2018 e all'1,9% nel 2019. 

Le economie di tutti gli Stati membri sono in espansione e i rispettivi mercati del lavoro sono in fase di miglioramento, ma la ripresa ciclica resta incompleta perché si accompagna ad un mercato del lavoro ancora poco dinamico e ad una crescita dei salari insolitamente bassa. 

La creazione di posti di lavoro è stata costante e le condizioni del mercato del lavoro dovrebbero beneficiare dell'espansione indotta dalla domanda interna, della crescita moderata dei salari e delle riforme strutturali attuate in alcuni Stati membri.

Quest'anno il tasso di disoccupazione nella zona euro dovrebbe attestarsi in media al 9,1%, raggiungendo il livello più basso dal 2009, con un record del numero totale degli attivi. Nei prossimi due anni la disoccupazione dovrebbe calare ulteriormente all'8,5% nel 2018 e al 7,9% nel 2019. Nell'UE il tasso di disoccupazione è stimato al 7,8% quest'anno, al 7,3% nel 2018 e al 7,0% nel 2019. La creazione di posti di lavoro potrebbe rallentare a causa della sospensione degli incentivi fiscali temporanei in alcuni paesi e dell'emergere di carenze di personale qualificato in altri.

Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, ha affermato: "Dopo cinque anni di ripresa moderata, la crescita in Europa registra ora un'accelerazione. Le buone notizie giungono da diversi fronti, e riguardano tra l'altro la creazione di un maggior numero di posti di lavoro, l'aumento degli investimenti e il consolidamento delle finanze pubbliche. Restano, tuttavia, alcune difficoltà legate agli elevati livelli di debito e alla scarsa crescita dei salari. Serve un preciso impegno da parte degli Stati membri per garantire che l'espansione in corso sia duratura e che i suoi frutti siano distribuiti equamente".

Per l’Italia, in particolare, Moscovici ha dichiarato: "È sulla buona strada, l'aumento del Pil dell'1,5% mostra una vera crescita". Per il prossimo futuro ha comunque invitato il nostro Paese a "continuare gli sforzi per risanare e rafforzare le strutture economiche".

Le previsioni Ue si basano su una serie di ipotesi tecniche relative ai tassi di cambio, ai tassi d'interesse e ai prezzi delle materie prime, aggiornate al 23 ottobre 2017. Dal 2018 la Commissione tornerà a pubblicare ogni anno due previsioni complessive (primavera e autunno) e due previsioni intermedie (inverno ed estate), anziché le tre previsioni complessive di inverno, primavera e autunno che ha prodotto annualmente a partire dal 2012.