Pacchetto d'inverno del semestre europeo: l'attuazione delle priorità economiche e sociali negli Stati membri

Pubblicato Giovedì, 08 marzo 2018

L'economia europea è in forte espansione e la prospettiva economica favorevole si accompagna a un miglioramento del mercato del lavoro e della situazione sociale, grazie alle riforme intraprese dagli Stati membri negli ultimi anni. Questo miglioramento però non raggiunge allo stesso modo tutti i membri della società e le debolezze strutturali frenano la crescita e la convergenza in alcuni Stati membri.

Questo il quadro tratteggiato nell’analisi della situazione economica e sociale negli Stati membri pubblicata dalla Commissione europea lo scorso 7 febbraio, che comprende i progressi nell'attuazione delle raccomandazioni specifiche per Paese e una valutazione degli eventuali squilibri.

Le 27 relazioni per Paese contengono l'analisi annuale effettuata dai servizi della Commissione europea che si basa sull’intenso dialogo a livello politico e tecnico con gli Stati membri e con le parti interessate a tutti i livelli, nel quadro del semestre europeo di coordinamento delle politiche.

Per i 12 Stati membri selezionati nel novembre scorso per un esame approfondito, tra cui l’Italia, le relazioni per Paese comprendono una valutazione degli eventuali squilibri macroeconomici e il pacchetto fornisce un aggiornamento della classificazione in categorie dei Paesi nell'ambito della cosiddetta procedura per gli squilibri macroeconomici.

Per la prima volta la relazioni per Paese si concentrano in particolare sull'integrazione delle priorità del pilastro europeo dei diritti sociali, proclamato nel novembre 2017. Quest'anno viene prestata un'attenzione particolare all'analisi delle sfide in materia di competenze e alle modalità di funzionamento delle reti di sicurezza sociale a livello nazionale. I dati del quadro di valutazione della situazione sociale sono usati anche per monitorare i risultati conseguiti in ambito sociale e occupazionale. Gli ambiti che destano particolare preoccupazione in alcuni Stati membri comprendono l'offerta di competenze adeguate, il persistente squilibrio occupazionale tra i generi, l'elevata segmentazione del mercato del lavoro e i lavoratori esposti al rischio di povertà, lo scarso impatto dei trasferimenti sociali sulla riduzione della povertà, la stagnazione della crescita salariale e il dialogo sociale inefficace.

Marianne Thyssen, commissaria responsabile per l'Occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori, ha dichiarato: "Con la proclamazione del pilastro europeo dei diritti sociali, abbiamo reso prioritari gli investimenti nelle competenze, nella riduzione delle disuguaglianze, nell'equità sociale e nella crescita inclusiva. Dobbiamo ora monitorare i risultati degli Stati membri in merito ai principi e ai diritti compresi nel pilastro, per farli diventare una realtà concreta."

“Sono necessari maggiori sforzi in tutti i Paesi - ha precisato Pierre Moscovici, commissario responsabile per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane -La vita di milioni di cittadini europei, continua a essere una lotta quotidiana ed è per questo che tutti i governi devono fare di più per affrontare le disuguaglianze, la disoccupazione e la precarietà del lavoro".

Le relazioni per Paese presentano la valutazione da parte della Commissione della situazione in ciascuno Stato membro e forniscono a tutte le parti interessate una base per svolgere un ruolo attivo. Le relazioni per paese e i risultati degli esami approfonditi saranno discussi in sede di Consiglio. Successivamente la Commissione terrà incontri bilaterali con gli Stati membri per discutere le singole relazioni. I vicepresidenti e i commissari si recheranno negli Stati membri per incontrare gli esponenti di governo e parlamento, le parti sociali e le altre parti interessate e discutere dei risultati delle relazioni.

Per gli Stati membri il passo successivo consiste nel presentare le proprie priorità di politica economica e sociale nei loro programmi nazionali di riforma e nei programmi di stabilità e/o convergenza entro metà aprile, alla luce delle sfide individuate, tenendo conto anche delle priorità dell'analisi annuale della crescita 2018 e della raccomandazione sulla politica economica della zona euro. La Commissione raccomanda di elaborare questi programmi con il sostegno dei parlamenti nazionali e di tutte le principali parti interessate, come le parti sociali, le autorità regionali e locali e le organizzazioni della società civile a seconda dei casi.
Nel mese di maggio la Commissione proporrà una nuova serie di raccomandazioni specifiche per Paese.

RG


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