Eurostat, la mobilità dei disoccupati in Italia e in Europa

Pubblicato Mercoledì, 28 marzo 2018

Il 21 % dei disoccupati in Europa è disposto a trasferirsi all'interno dello stesso paese per ottenere un posto di lavoro, il 12 % a stabilirsi in altri paesi della UE e il 17 % sarebbe pronto a lasciare la UE pur di ottenere un posto di lavoro. L’ultima rilevazione Eurostat, in base ai dati del 2016, tracciano la fotografia della mobilità dei giovani tra i 20 e i 34 anni nel nostro continente ed evidenziano importanti differenze tra i giovani italiani e quelli europei. 

In Italia il 60% dei giovani disoccupati italiani, contro una media Ue del 50%, non è disposto a muoversi per trovare lavoro e il 98% di quelli che già lavorano (la quota più grande registrata tra i Paesi dell’Unione dove la media è del 90%) ha trovato occupazione senza bisogno di cambiare residenza. 

Solo il 7% dei giovani disoccupati italiani (contro una media Ue del 12%) è disposto a trasferirsi in un altro Paese dell’Unione per trovare lavoro, quota che sale al 13% (il 17% la media Ue) se la destinazione è un Paese extra-Ue e arriva al 20% (21% il dato Ue) se si tratta di spostarsi dentro i confini nazionali. Ma la maggioranza (60%) dei giovani disoccupati italiani non è disposta a cambiare città o Stato, indipendentemente dal luogo di destinazione.

Un dato che colloca l’Italia al sesto posto nella Ue insieme alla Polonia dietro a Malta (73%), all’Olanda (69%), a Cipro (68%), alla Romania (63%) e alla Danimarca (62%).Eurostat rileva inoltre che la propensione alla mobilità è più alta tra i giovani disoccupati con un livello di educazione scolastica maggiore: all’interno di questo gruppo il 23% è pronto a spostarsi all’interno del proprio Paese pur di lavorare e il 16% è pronto a spostarsi in un altro Paese dell’Unione.

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