Eurostat, i dati sull’occupazione non premiano l’Italia

Pubblicato Lunedì, 23 aprile 2018

Appare lontano al momento il raggiungimento dell'obiettivo Ue 2020 di un tasso d'occupazione complessivo del 67% per l’Italia: il nostro Paese ha registrato un livello di occupazione nel 2017 del 62,3%, contro una media europea del 72,2%. I dati sono quelli rilevati da Eurostat.

Il numero di occupati è però in moderato aumento nel 2017, con +0,7% su anno rispetto al 61,6% del 2016. In maggior crescita (+0,9%), sono le donne che lavorano, passate dal 51,6% del 2016 al 52,5% del 2017. Salgono in modo deciso (+1,9%) anche gli occupati over 55, passati su anno dal 50,3% al 52,2%, con differenze significative tra uomini (62,8% nel 2017) e donne (42,3%), dati che però risentono della riforma previdenziale, che ha allontanato di diversi anni l'età della pensione.

I dati per il nostro Paese non sono buoni neanche per il gender gap: in Italia, infatti, secondo i dati Eurostat, la differenza tra il tasso di occupazione maschile e quello femminile sfiora il 20% e le donne occupate raggiungono appena il 52,5%.

La media europea del tasso di occupazione nella fascia d'età 20-64 nel 2017 ha raggiunto il 72,2%, in crescita rispetto al 71,1% del 2016. La strategia Europa 2020 mira a raggiungere un tasso d'occupazione totale per la fascia d'età 20-64 di almeno il 75% entro il 2020. Il target, ha ricordato Eurostat, è stato tradotto in diversi obiettivi nazionali per riflettere la situazione e le possibilità dei vari Stati membri di contribuire all'obiettivo comune.

Nel confronto tra i Paesi dell'Unione, il tasso di occupazione nella fascia d'età tra i 20 e i 64 anni è cresciuto con particolare forza tra 2016 e 2017 in vari Paesi dell'Europa centro-orientale: infatti dai dati emerge un rialzo di 3,6 punti percentuale in Bulgaria, 3,3 in Slovenia, 2,5 in Romania, 2,2 in Croazia, 2,1 in Estonia.