Riaperture, sostegno all'economia, rilancio della crescita: la ricetta del Governo per le ripresa

Pubblicato Lunedì, 19 aprile 2021

È il 26 aprile la data indicata dal governo per le prime riaperture nel Paese, che segnano una graduale ripartenza. “Si può guardare al futuro con prudente ottimismo e fiducia”, ha spiegato il presidente del Consiglio Mario Draghi, illustrando la strategia scelta dal Governo basata su tre pilastri: una road map delle riaperture, misure di sostegno all’economia e alle imprese, rilancio della crescita grazie agli investimenti.

Sulle riaperture il governo ha fissato un calendario con i vari step da attivare che vanno dal 26 aprile al 1° luglio: tutte le misure saranno contenute nel decreto che il presidente del Consiglio firmerà durante la settimana. C'è soddisfazione anche da parte della Conferenza delle Regioni su queste scelte, visto che sono state recepite le proposte che nei giorni scorsi le Regioni hanno presentato al Governo.
Dal 26 aprile – monitoraggio permettendo - tornano le zone gialle: in queste aree sarà possibile riaprire ristoranti e bar all'aperto, a pranzo e a cena, spostarsi tra Regioni gialle, praticare sport all'aperto, non solo individualmente, riaprono con limitazioni anche cinema, teatri, musei.
Restano invariati l'obbligo dell'uso della mascherina e il distanziamento, il coprifuoco a partire dalle h. 22,00. Introdotta una novità, il pass per spostarsi in regioni diverse, indipendentemente dal colore, e per partecipare agli eventi. Per ottenerlo occorrerà dimostrare di essere stati vaccinati, aver avuto il Covid ed esserne guariti o aver effettuato un tampone risultato negativo entro le 48 ore precedenti.

Gli interventi di sostegno all'economia, poi, seguono due tipi di logica: un sostegno alle persone e alle famiglie che hanno subito un calo del reddito e non per loro colpa, e un aiuto in favore delle imprese per evitare che chiudano per mancanza di liquidità. Sono allo studio nuovi criteri per agevolare l'erogazione dei sostegni, ma occorrerà aspettare tre o quattro settimane.
Il premier Draghi ha spiegato che questa nuova strategia vuole porre la basi per la ripartenza dell'economia, confida nei prossimi mesi in “un rimbalzo molto forte” e spera che l'Italia si attesti su un sentiero di crescita.

Lo scostamento di bilancio previsto non è il dato rilevante, ma ciò che merita attenzione, spiega Draghi, è il percorso di rientro dal deficit, che è poco meno del 12%: “Il criterio per uscire dall'alto debito è produrre crescita. Il rapporto debito pubblico/Pil giudicato con gli occhi di ieri sarebbe molto preoccupante, ma gli occhi di oggi sono molto diversi”. E infatti, ha concluso Draghi, “il criterio principale, cui guardano tutti coloro che danno il rating al Paese, è la crescita”.

Non una crescita qualsiasi, comunque, ma una “crescita sostenibile” che sarà innescata dai provvedimenti del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e le riforme della giustizia civile, del fisco e della pubblica amministrazione. “Il Piano – ha sottolineato Draghi - è un’occasione storica per il rilancio dell’economia e richiede un ambizioso programma di riforme affinché le risorse siano messe a terra e non ci siano ostacoli all’apertura dei cantieri”. L’Italia ha a disposizione 191,5 miliardi di euro, di cui 69 a fondo perduto, 122 prestiti, più 30 miliardi del fondo di accompagnamento al PNRR. Con questo fondo saranno finanziate le opere che hanno un orizzonte temporale più ampio dei 6 anni di durata del Recovery Fund, ma che dovranno marciare alla stessa velocità.

 

In allegato il comunicato stampa del Governo sulle misure per la ripartenza.

 

 



Visualizza l'allegato