Def, la Conferenza delle Regioni in audizione presso le Commissioni congiunte Bilancio

Pubblicato Martedì, 20 aprile 2021

“Il Def è in pratica un’introduzione alle prossime manovre del Governo, legate al PNRR, verso il riequilibrio nord-sud, la soluzione della questione giovanile e quella di genere. Le Regioni intendono continuare a svolgere, come nel contrasto alla pandemia, un ruolo di primo piano. Dalle linee programmatiche del Governo si deve passare, infatti, alla fase operativa, che deve vedere i governi dei territori protagonisti del nostro rilancio sanitario, ambientale e sociale, sostenendo in particolare i settori più colpiti”.

Nell'audizione della Conferenza delle Regioni nell’ambito dell’esame del Documento di Economia e Finanza 2021 presso le Commissioni congiunte Bilancio di Senato e Camera, lo scorso 19 aprile, il vicepresidente della Conferenza Michele Emiliano ha rimarcato il ruolo che le Regioni chiedono in questa fase.
Il sostegno dell'economia prevede un corposo piano di investimenti infrastrutturali: le Regioni si propongono per il ruolo di ‘hub” in qualità di soggetti attuatori degli investimenti, per tutti gli investimenti pubblici, così da rispettare i tempi richiesti dall’Europa.

“Le Regioni e le Province autonome – si legge nel documento presentato in audizione dalla Conferenza - hanno manifestato la loro candidatura già in sede di Conferenza permanente della finanza pubblica a soggetto attuatore e programmatore, che, alla luce della mole degli investimenti richiesti, dei tempi e della dimensione degli obiettivi imposti dal programma europeo Recovery and Resilience Facility, appare come unico possibile per rendere concretamente realizzabili le riforme richieste senza correre il rischio di perdere le risorse per la crescita economica e sociale del Paese.
È necessaria una regia territoriale degli investimenti del PNRR – prosegue il documento - che consideri anche il contesto più ampio di gestione dei fondi comunitari (non solo riferiti alla crisi Covid) nella fase in cui: é prevista la chiusura della programmazione 2014/2020; é in corso l’avvio della nuova programmazione 2021/2027; altri strumenti, come ad esempio Garanzia Giovani, PON SPAO; complementarietà con altri programmi, come ad esempio il SURE; é richiesta coerenza con il PNR che ha ricadute sui Piani regionali; é necessario il raccordo con gli obiettivi Agenda 2030 e in particolare con il programma Green New Deal”.

“Piena collaborazione in tutte le aree di intervento della futura programmazione economica – ha ribadito Davide Caparini, coordinatore della Commissione Affari finanziari della Conferenza delle Regioni– e, in particolare, su ambiente e sostenibilità. Cogliamo con favore – ha sottolineato - la costituzione di un fondo pluriennale complementare al PNRR che ci consentirà di finanziare interventi per la sostenibilità ambientale e la mitigazione del rischio quali, ad esempio, quelli per la qualità dell’aria e verso una crescita sostenibile. Il favorire la green economy e quindi la lotta all’inquinamento ci consentirà anche di superare alcune infrazioni europee, il cui costo è stimato fino a 2,3 miliardi di euro”.

Caparini ha inoltre sollecitato il potenziamento delle misure a favore del comparto turismo, che rappresenta oltre il 13% del PIL italiano e un aggiornamento dei servizi sanitari con una visione pluriennale coordinata con gli interventi del PNRR.


“Infine si deve puntare – ha concluso Caparini - anche al rafforzamento della finanza pubblica territoriale e alla sua capacità di entrare nel vivo del tessuto economico. Le Regioni e le Province autonome sono in sostanziale pareggio di bilancio, ma è necessario prevedere anche la possibilità di rinegoziare il debito sterilizzando anche il fondo di liquidità. È fondamentale liberare spazi di spesa per investimenti e il sostegno di famiglie e imprese”.

Sul sito della Camera sono consultabili tutti gli interventi svolti in audizione; in allegato la memoria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

 



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