Fondi UE, la posizione italiana stimata dalla Corte dei Conti

Pubblicato Martedì, 07 febbraio 2023

La posizione dell’Italia verso l’Unione europea ha registrato un’inversione, da contributore è ora percettore netto sul versante dei fondi europei. Lo evidenzia la Relazione annuale 2022 della Corte dei Conti "I rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi europei".

Ammontano, infatti, a 18,1 miliardi di euro i versamenti 2021 con cui l`Italia ha partecipato, a titolo di risorse proprie, al bilancio dell`Unione Europea che, sul versante opposto, ha destinato al nostro Paese risorse per 26,724 miliardi, di cui 10,198 legati al Pnrr. Un aumento complessivo, si legge nella Relazione, del 129,2%.

La Corte dei Conti precisa, inoltre, che la nuova posizione dell`Italia andrà valutata solo all`esito del programma di investimento legato ai Piani nazionali di ripresa e resilienza e, più in generale, alla realizzazione degli strumenti espansivi presenti nel Quadro finanziario pluriennale vigente fino al 2027. 

“All`interno di uno scenario - prosegue la Corte - che vede significative interconnessioni tra il Pnrr e le politiche supportate dai Fondi strutturali, il quadro generale di attuazione finanziaria della programmazione 2014-2020 desta alcuni elementi di preoccupazione, legati principalmente alle maggiori risorse di provenienza europea cui ancora non corrisponde una dinamica positiva in termini di pagamenti. Questo, malgrado il lieve miglioramento registrato nella loro percentuale (55% al 31 ottobre 2022, contro il 48 del 2021). L`assegnazione delle risorse aggiuntive relativa all`iniziativa REACT-UE, articolata in 8 Programmi Operativi Nazionali, ha incrementato la dotazione complessiva per la programmazione finanziaria da 50,5 a 64,39 miliardi di euro, in un quadro regolamentare che conferma il termine ultimo di ammissibilità della spesa al 31 dicembre 2023. Termine comunque impegnativo, osservano i magistrati contabili, nonostante sia stato realizzato il superamento, da parte di tutti i programmi, del target di spesa previsto dalla regola del disimpegno automatico, al 31 dicembre 2022”. 

Per approfondimenti consulta la Relazione annuale 2022 "I rapporti finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi europei" della Corte dei Conti