Decreto dignità: la Camera approva, ora l’esame al Senato

Pubblicato Venerdì, 03 agosto 2018

A Montecitorio passa il decreto legge 12 luglio 2018, n. 87, il cosiddetto Decreto Dignità. Con 312 sì, 190 no e 1 astenuto, l’Aula ha approvato, lo scorso 2 agosto, il provvedimento che ora passa all'esame del Senato. Il decreto dovrà essere convertito entro il prossimo 11 settembre.

Molte le misure contenute nel testo come la stretta sui contratti a termine, le nuove disposizioni sulla somministrazione, il rincaro per i rinnovi e l'aumento delle indennità in caso di licenziamento illegittimo, lo stop alla stretta sui contratti di somministrazione per i lavoratori portuali, multe più salate per chi viola il divieto di sponsorizzazioni e pubblicità dei giochi d'azzardo, il messaggio "nuoce gravemente alla salute" apposto su gratta e vinci e slot. 

Per i contratti a termine è previsto l'esonero della disciplina dello stop&go, cioè l'interruzione tra un contratto a termine e un altro per il lavoro in somministrazione. Il taglio da 36 a 24 mesi della durata massima dei contratti a termine e l'obbligo di motivare con le causali gli eventuali rinnovi saranno valide per i nuovi contratti e le proroghe firmate dal primo novembre. Dall'entrata in vigore della legge al 31 ottobre rimarranno in vigore le vecchie regole. Se il contratto a termine supera i 12 mesi e non vengono indicate le causali, il contratto si trasforma automaticamente a tempo indeterminato.

I contratti a tempo determinato, compresi quelli in somministrazione, non possono superare il 30% dei contratti a tempo indeterminato nella stessa azienda. Previste anche multe di 20 euro al giorno per la somministrazione fraudolenta e l'esclusione delle agenzie di Somministrazione dall'obbligo di indicare le causali per il rinnovo dei contratti a termine. I costi aggiuntivi applicati ai rinnovi dello 0,5% si applicheranno anche ai contratti a termine in somministrazione.

In merito al bonus del 50% dei contributi per le assunzioni di under 35, che dal prossimo anno sarebbe scattato solo per assunzioni di under 30, si è deciso di estenderlo anche al 2019 e al 2020. Servirà un decreto attuativo di concerto tra ministero del Lavoro e ministero dell'Economia da emanare entro 60 giorni dall'emanazione del decreto.

Per quel che riguarda i centri per l’impiego, il testo passato alla Camera prevede che la quota delle assunzioni che le Regioni potranno fare nel triennio 2019-2021 sarà destinata al rafforzamento degli organici dei CPl, secondo modalità definite con accordo da concludere in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano entro il 31 marzo di ciascun anno. La norma non stanzia risorse poiché il rafforzamento dovrebbe avvenire all'interno dei vincoli dei piani assunzionali vigenti.

Il ministro del Lavoro riferirà annualmente al Parlamento sugli effetti occupazionali e finanziari delle nuove norme sul lavoro.

Sulla Gazzetta Ufficiale è possibile consultare il testo del decreto legge 12 luglio 2018, n. 87