BCE, nel Bollettino economico l’analisi sulle Raccomandazioni Ue specifiche per Paese

Pubblicato Giovedì, 09 agosto 2018

È un’esortazione a proseguire la via delle riforme strutturali quello contenuto nell’ultimo Bollettino economico della Bce, che sottolinea la necessità di “approfittare della solida ripresa in corso, in un contesto di condizioni finanziarie favorevoli, per rafforzare il potenziale di crescita, la resilienza economica e ricostruire i margini di bilancio”.

Nel capitolo del Bollettino, specificatamente dedicato alle Raccomandazione specifiche per Paese della Commissione Ue, la Bce ricorda che la “tempestiva e corretta implementazione delle Raccomandazioni è essenziale per ridurre le vulnerabilità e rafforzare la capacità di tenuta economica dell’area dell’euro e dell’UE nel suo complesso, incrementando in ultima istanza il potenziale di crescita nel lungo periodo”. Proprio il protrarsi negli ultimi anni di una limitata attuazione delle Raccomandazioni specifiche per Paese, secondo la Bce, continua a rappresentare un aspetto problematico in presenza di numerosi squilibri di natura persistente. Sul tema, a febbraio, la Commissione europea ha rilevato che per la stragrande maggioranza dei casi (oltre il 90 per cento) vi sono stati solo “alcuni progressi” o “progressi limitati” nell’attuazione delle Raccomandazioni del 2017, per una sola Raccomandazione (su un totale di quasi 80) si sono registrati “notevoli progressi” e per nessuna si è riscontrata una “piena attuazione”.

Rispetto all’anno scorso, le Raccomandazioni specifiche per Paese formulate nel 2018 si concentrano maggiormente sulle riforme strutturali di lungo periodo volte a promuovere la ricerca, l’innovazione e l’istruzione, che potrebbero contribuire a innescare e gestire il progresso tecnologico, così come a far crescere tra i lavoratori le competenze richieste dal mercato, aiutando in questo modo i Paesi ad affrontare le sfide poste dalla trasformazione digitale. Anche se, rispetto al passato, le Raccomandazioni 2018 assegnano una priorità inferiore alle riforme del mercato dei beni e servizi e alle riforme del mercato del lavoro, volte ad assicurare una fissazione adeguata dei salari, la Bce precisa che “le politiche relative al mercato del lavoro dovrebbero essere formulate in modo tale da assicurare che i salari riflettano adeguatamente le condizioni economiche di fondo, in linea con la produttività a livello di impresa, settore e paese e con le qualifiche dei lavoratori. In effetti, mentre le rigidità salariali potrebbero essere meno evidenti in una fase economica espansiva, il loro impatto negativo potrebbe risultare considerevole al mutare del ciclo economico”.

“Le Raccomandazioni specifiche per Paese – conclude la Bce – dovrebbero servire da parametro di riferimento chiave per le politiche economiche nazionali sane, assicurando così coerenza nel tempo”.

Per approfondire puoi consultare il Bollettino economico BCE del 9 agosto 2018, n. 5 sul sito della Banca d'Italia.