Reddito di cittadinanza – Grieco, perplessità sul testo. Il 21 gennaio incontro con il ministro Di Maio

Pubblicato Venerdì, 18 gennaio 2019

Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri, 17 gennaio, il decreto sul reddito di cittadinanza e quota 100. Le Regioni hanno espresso alcune perplessità per le misure previste e incontreranno il ministro del Lavoro Luigi Di Maio lunedì, 21 gennaio. “In quella sede – ha spiegato l’assessore Cristina Grieco, coordinatrice della IX Commissione Istruzione e Lavoro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome - entreremo nel merito delle disposizioni previste dal decreto sul reddito di cittadinanza con proposte operative ed osservazioni necessarie per l’attuazione. Certo, avremmo preferito un metodo diverso per costruire insieme questo provvedimento, come ci aveva prospettato lo stesso Ministro.”

“L’assenza di un confronto preventivo pesa anche perché esistono già importanti esperienze regionali di sostegno al reddito che avrebbero potuto essere tenute in considerazione e che molto probabilmente avrebbero potuto evitare criticità nell’attuazione del provvedimento. Guardando le bozze in circolazione, visto che non c’è stato trasmesso ufficialmente alcun testo – ha precisato Grieco - emergono diversi aspetti non convincenti. Prima di tutto non sono chiari i flussi di presa in carico. Chi potrà fruire di questo reddito, dovrà stipulare un patto per il lavoro o un patto per l’inclusione sociale?”

Le perplessità sul provvedimento riguardano anche il personale coinvolto: “Ci preoccupa poi – ha proseguito la coordinatrice della IX Commissione - la previsione di migliaia di tutor, i cosiddetti ‘navigator’. Tema su cui noi non siano stati coinvolti. Si tratterebbe di personale contrattualizzato da Anpal servizi su cui insistono altre perplessità. Ci si domanda: questo personale dove presterà la propria opera? Nei centri per l’impiego? In questo caso occorre ricordare che le strutture non sono certo adeguate. Contemporaneamente c’è, invece, aperto il capitolo delle assunzioni nei centri per l’impiego: 4000 unità secondo quanto previsto dalla legge di bilancio. Avevamo chiesto di accelerare le procedure per mettere in grado le Regioni di procedere per tempo alle selezioni e alle assunzioni del personale, invece stiamo ancora attendendo i decreti”.

“Poi c’è da costruire – ha spiegato Grieco - la fase di transizione: quando cioè dovrà cessare il meccanismo di presa in carico con il reddito di inclusione, Rei. Noi vorremmo evitare che ci siano delle fratture fra gli istituti precedenti, che comunque hanno dato buoni frutti, ed i nuovi. Ecco perché stiamo sottolineando la centralità dell’interscambio fra le diverse piattaforme informatiche”.

“Siamo indubbiamente favorevoli ad ogni strumento di lotta alla povertà, ma vorremmo che questi interventi fossero indirizzati in modo oculato verso l’obiettivo. Temiamo, cioè, che si possa incentivare il lavoro irregolare e non si crei, invece, un meccanismo virtuoso di ricerca del lavoro. Potremmo trovarci di fronte ad una misura puramente assistenziale, con strumenti non consoni alla gestione di questo genere di azioni. Ci sembra di vedere più ombre che luci – ha concluso Grieco - per cui lunedì al Ministro chiederemo delucidazioni. L’obiettivo è cercare di dare risposte prima di tutto alle molte domande che arriveranno dai cittadini e, poi, alle diverse perplessità che i presidenti delle Regioni hanno posto in modo trasversale ed unanime”.