Lavoro, in salita le posizioni a tempo indeterminato

Pubblicato Venerdì, 21 giugno 2019

"Contenuto aumento dell'occupazione" nel primo trimestre dell'anno, sia rispetto al periodo precedente che nel confronto con l'inizio del 2018. Lo rileva la nota trimestrale congiunta di Istat, Ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal sulle tendenze dell'occupazione relativa al primo trimestre 2019, appena pubblicata.

"La crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti sulla base delle comunicazioni obbligatorie, precisa la nota, riguarda le posizioni a tempo indeterminato (+207 mila) mentre quelle a tempo determinato subiscono una riduzione (-69 mila)".

Proprio le trasformazioni a tempo indeterminato (+223 mila, +55%) giocano un ruolo fondamentale nel trend: raggiungono il livello massimo della serie storica "contribuendo in modo complementare ad accrescere il numero di posizioni a tempo indeterminato e a diminuire quello delle posizioni a termine, in calo per la prima volta dal secondo trimestre 2016". L'incidenza delle trasformazioni sul totale degli ingressi a tempo indeterminato (attivazioni e trasformazioni) raggiunge il 28,5% con un incremento di 6,5 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Nel complesso continua a crescere nel primo trimestre l'occupazione anche se in modo più contenuto: ha mostrato un rialzo dello 0,6% (+144 mila occupati) rispetto al primo trimestre del 2018 e dello 0,1% (+25 mila) rispetto al quarto dell'anno scorso.

L'occupazione dipendente si conferma in crescita in termini sia di occupati (+0,5%) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell'industria e dei servizi (+1,7%). Nel primo trimestre 2019 le attivazioni sono state 2 milioni 580 mila e le cessazioni 2 milioni 443 mila, determinando un saldo positivo di 138 mila posizioni di lavoro dipendente. Il lavoro indipendente mostra una crescita sia congiunturale (+7 mila occupati, +0,1%), dopo un calo quasi ininterrotto dal primo trimestre 2017, sia su base annua (+52 mila occupati, +1,0%) per il quarto trimestre consecutivo. 

Per approfondire consulta i dati completi sul sito Istat.