Reddito di cittadinanza: la circolare Anpal con le istruzioni operative per i centri per l’impiego

Pubblicato Venerdì, 22 novembre 2019

I compiti dei centri per l'impiego, le persone tenute alla stipula del patto per il lavoro, la mancata accettazione di offerte di lavoro congrue, gli obblighi in capo ai beneficiari tenuti a sottoscrivere il patto: sono questi i temi su cui la circolare Anpal n. 3 del 15 novembre fornisce indicazioni operative.

La circolare stabilisce anzitutto che l’erogazione del reddito di cittadinanza è condizionata alla dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID) da parte dei componenti il nucleo familiare maggiorenni, non occupati e non frequentanti regolare corso di studi, nonché all’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale.

Ai beneficiari tenuti a stipulare il Patto per il lavoro Anpal attribuisce l’assegno di ricollocazione. Il patto per il lavoro deve contenere gli obblighi e gli impegni previsti in capo al beneficiario. I beneficiari di Reddito di cittadinanza che hanno già in essere misure di politica attiva del lavoro continuano a partecipare alle misure medesime senza necessità di modificare il proprio percorso di inserimento professionale e conservano il diritto al beneficio.

"Sicuramente è un primo passo rispetto a quanto avevamo richiesto sia in Commissione Lavoro e anche come presidenti in Conferenza Regioni. Ma non è tutto quello che avevamo richiesto". Così ha commentato la pubblicazione della circolare Anpal Cristina Grieco, assessora al Lavoro della Regione Toscana e coordinatrice della IX Commissione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Un documento che comunque, ha concluso Grieco, contiene "le istruzioni informatiche e normative per l'applicazione della cosiddetta fase 2 del Reddito di cittadinanza, quella che deve portare alla ricerca di un impiego".


In allegato la circolare Anpal n. 3 del 15 novembre 2019



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