Censis, il Rapporto sulla situazione sociale del Paese 2019

Pubblicato Lunedì, 09 dicembre 2019

È l’incertezza lo stato d’animo predominante con cui gli italiani guardano al futuro: il 69% si dice incerto, il 17% è pessimista e solo il 14% si definisce ottimista. La fotografia scattata del 53° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese mostra le difficoltà di metabolizzare la crisi economica, l’immobilità dell’ascensore sociale, il welfare pubblico in crisi di sostenibilità finanziaria.

E le insicurezze economiche arrivano anche sul fronte del lavoro. Per il Censis, l'aumento dell'occupazione nel 2018 (+321.000 occupati) e nei primi mesi del 2019 è un "bluff" che non produce reddito e crescita. Il bilancio della recessione è di -867.000 occupati a tempo pieno e 1,2 milioni in più a tempo parziale. Il part time involontario riguarda 2,7 milioni di lavoratori, con un boom tra i giovani (+71,6% dal 2007). 

Ma nonostante queste preoccupazioni, il Censis rileva che gli Italiani non hanno perso il “furore di vivere”: contando solo sulle proprie forze, hanno messo in campo stratagemmi individuali per difendersi dalla scomparsa del futuro, in una solitaria difesa di se stessi, hanno costruito “muretti a secco”, barriere modeste, ma solide di contenimento della crisi attraverso una severa scelta nei consumi, il cash accumulato in chiave difensiva e anche il «nero» di sopravvivenza.

Ci sono poi nuovi temi sui quali costruire “muretti a secco” come l’attenzione ai problemi del clima, che favorisce una partecipazione sociale e avvia nuove forme di economia innovative. Soprattutto tra i giovani l’etica ambientalista raccoglie interesse: il 60,9% dei dirigenti scolastici intervistati dal Censis afferma che i propri alunni sono molto sensibili e partecipi alle attività che la scuola propone in questo ambito, il 17, 4% degli studenti si fa portatore della nuova etica ambientalista nelle famiglie e il 12,9% propone in prima persona attività scolastiche su queste tematiche.

In questa generale incertezza gli italiani guardano all’Unione europea con rinnovata fiducia: il 62% degli Italiani ritiene che non si debba uscire dall’Europa, il 61% dice no al ritorno alla lira e il 49% si dice contrario alla riattivazione delle dogane alle frontiere interne della Ue, considerate un ostacolo alla libera circolazione delle merci e delle persone. Gli italiani che risiedono negli altri 27 Paesi della Ue sono 2.107.359 (e i cittadini della Ue che vivono in Italia sono 1.583.169): sono aumentati del 12,2% negli ultimi tre anni e rappresentano il 41,2% degli oltre 5 milioni di italiani che vivono all’estero.

Per approfondimenti Censis.it