La tutela della vita privata e una facile circolazione dei dati personali devono procedere di pari passo. Lo ha ricordato la Commissione europea in occasione della giornata della protezione dei dati personali, celebrata ogni 28 gennaio, e che quest'anno coincide con il 40° anniversario della "Convenzione 108" del Consiglio d'Europa, l'unico trattato internazionale sulla tutela della vita privata e la "madre" della normativa europea in materia di protezione dei dati.

Oggi il regime di protezione dei dati Ue si è affermato come modello di riferimento a livello internazionale per la sua capacità di promuovere flussi di dati sicuri e affidabili su scala mondiale.
Soprattutto in questo momento storico, durante la pandemia di coronavirus, i cittadini hanno potuto apprezzare l'importanza di un regime di protezione dei dati efficiente, essenziale per i singoli, le pubbliche amministrazioni e le imprese. Il regolamento generale sulla protezione dei dati mira a garantire che il beneficio dalla circolazione libera e sicura dei dati non venga inficiata dall'adozione di sistemi, in particolare digitali, poco trasparenti.
Secondo la Commissione europea, norme severe sulla protezione dei dati sono parte della soluzione per affrontare la pandemia.

Il regolamento generale sulla protezione dei dati si applica in tutti gli Stati membri dal 25 maggio 2018. A giugno 2020 la Commissione europea ha pubblicato una relazione di valutazione sul regolamento, che ha evidenziato come siano stati conseguiti la maggior parte degli obiettivi prefissati nel documento, in particolare offrendo ai cittadini un solido nucleo di diritti azionabili e alle imprese la possibilità di sfruttare pienamente il potenziale della rivoluzione digitale, e creando un nuovo sistema europeo di governance e di effettiva applicazione delle regole.

Per saperne di più consulta la pagina della Commissione europea dedicata alla disciplina della protezione dei dati personali