A Didacta 2022 il punto sulla riforma ITS

Pubblicato Sabato, 21 maggio 2022

Passa dalla collaborazione e dall'ascolto delle esigenze di tutti i soggetti coinvolti la costruzione del nuovo modello ITS. Nel convegno su ITS a Didacta oggi, 21 maggio, si è dibattuto sui lavori in corso per dar forma al sistema dell'Istruzione tecnica superiore. Attesa la terza lettura in Senato per poi approdare all'approvazione della Camera, la riforma dell'ITS sembra ormai prossima all'approvazione.

“A dieci anni dall'avvio di questa costruzione, è ormai matura la consapevolezza del valore sel sistema ITS” ha puntualizzato Maria Stella Gelmini, ministra agli Affari regionali. “Parlare di ITS aignifica parlare di futuro, significa scegliere la strada del potenziamento della filiera produttiva del Paese. Non è solo il bisogno di colmare il mismatch tra formazione e lavoro, ma rafforzare le filiere produttivebche danno identità al Paese”. “Il testo licenziato dal Senato è largamente condiviso, ma restano le criticità sulle quali resta fondamentale il confronto, anche con le Regioni”. In questo contesto la ministra Gelmini ha sottolineato il ruolo chiave della Conferenza Stato – Regioni, luogo privilegiato in cui “trovare un percorso che, partendo dalle esigenze dei territori costruisca un percorso dal basso di linee condivise, una cornice nazionale, attraverso un dialogo costante”. Per un sistema che funzioni davvero, ha concluso la ministra, “serve la responsabilità di tutti, le Regioni devono essere ascoltate, dobbiamo fare sistema”.

E sul valore aggiunto che le realtà territoriali posso offrire alla costruzione del sistema ITS ha posto l'accento anche l'assessora Istruzione e Formazione della Regione Toscana Alesssandra Nardini, coordinatrice della XI Commissione della Conferenza delle Regioni PA: “Per vincere la sfida del PNRR occorre avere visione del futuro e questo vale anche per l'ITS. Quando pensiamo alle scelte che in questo ambito promuoviamo dobbiamo dare forza alle realtà, alle diverse esigenze territoriali in cui queste avranno effetti e nonnsolo nell'immediato, ma ai vantaggi che in maniera prospettica potremo avere nel futuro”.

“La riforma ITS in corso di approvazione ha tenuto conto in parte delle osservazioni e delle proposte avanzate dalle Regioni, ma anche se restano alcune criticità, le Regioni non chiederanno di fermare il testo perchè crediamo questa riforma sia necessaria” ha dichiarato l'assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, coordinatore della X Commisione della Conferenza delle Regioni e PA. Ma resta un punto che Di Berardino sottolinea come questione da affrontare ancora: “Se è vero che gli ITS devono interecettare le novità e le esigenze dei territori è necessario rivedere ruoli e funzioni delle Regioni, non per il protagonismo delle istituzioninterritoriali, ma per il successo del sistema stesso”.

Anche il ministro all'Istruzione Patrizio Bianchi ha voluto rimarcare il ruolo delle Regioni: “Il sistema nazionale deve nvestire su ITS perchè questo significa investire sul nostro Paese. In questo quadro le Regioni devono essere il legame con il terrirorio da cui partire per conoscere le reali esigenzie. Occorre superare il conflitto e ricucire il Paese nel rispetto di tutti”.
Puntare su ITS, ha ricordato il ministro, è importante per alzare il livello delle competenze di tutto il Paese: è il momento di decidere se vogliamo essere “un Paese che rincorre o che vuole essere all'avanguardia”.