Politica di coesione, le Valutazioni UE
Pubblicato Mercoledì, 15 ottobre 2025Per massimizzare l'efficacia, la politica di coesione deve essere sostenuta da una solida governance, da una forte capacità amministrativa e da un contesto economico e imprenditoriale favorevole. È questa la conclusione delle tre relazioni di valutazione della Commissione europea, pubblicate lo scorso 10 ottobre, sulla programmazione della coesione 2014-2020, sulla revisione intermedia 2021-2027 e sul fondo REACT-EU per il risanamento e la ripresa dalla crisi COVID-19.
Le valutazioni mostrano come la politica di coesione abbia contribuito a stimolare il PIL della UE dello 0,6%, nonché la crescita dell'occupazione e l'attenuazione delle disparità regionali. Nel periodo 2014-2020 la politica di coesione ha sostenuto oltre 2,5 milioni di PMI, creando 370.000 posti di lavoro e strutture di assistenza all'infanzia per 24 milioni di bambini.
Oltre 66 miliardi di euro sono stati investiti in progetti legati al clima, mentre la capacità della UE per la produzione di energia rinnovabile è aumentata di oltre 6 000 megawatt e 8 milioni di famiglie hanno avuto accesso alla banda larga.
L'ambizione dell'UE è promuovere uno sviluppo armonioso riducendo le disparità economiche, sociali e territoriali tra Stati membri e regioni, in particolare le aree sottosviluppate e la politica di coesione è lo strumento principale per raggiungere questo obiettivo, attraverso una convergenza socioeconomica duratura e una transizione verde e digitale fluida ed equa, garantendo che nessuno venga lasciato indietro.
Nella “Valutazione intermedia dei programmi della politica di coesione 2021-2027 finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), dal Fondo di coesione e dal Fondo per una transizione giusta (JTF)” si ricorda come nell'ambito del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, la politica di coesione rappresenti la seconda voce di spesa più importante, circa un terzo del bilancio settennale della UE. Con 378 miliardi di euro di investimenti programmati, questa cifra sale a 540 miliardi di euro se sommata ai contributi nazionali di cofinanziamento pubblico e privato. Data la sua portata e le sue dimensioni considerevoli, la politica di coesione rappresenta uno strumento fondamentale per la realizzazione dell'agenda politica globale dell'UE. Offre quindi i risultati della valutazione intermedia del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo di coesione (FC) e del Fondo per una transizione giusta (JTF) e relaziona, inoltre, l'attuazione del JTF in relazione al suo obiettivo specifico.
Per approfondimenti consulta la “Valutazione intermedia dei programmi della politica di coesione 2021-2027 finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), dal Fondo di coesione e dal Fondo per una transizione giusta (JTF)”
La “Valutazione ex post del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e del Fondo di coesione per il periodo di programmazione 2014-2020” prende in esame il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) 2014-2020, durante il quale la politica di coesione ha rappresentato oltre un terzo del bilancio della UE , pari a un totale di 405 miliardi di euro di finanziamenti UE, aumentati a 531 miliardi di euro con l'aggiunta del cofinanziamento nazionale.
La valutazione si basa sui cinque criteri di valutazione derivanti dagli Orientamenti per una migliore regolamentazione ed esamina: l'efficacia, i risultati e l'impatto dei fondi in relazione agli obiettivi della politica di coesione; l'efficienza, in particolare se le misure di semplificazione abbiano ridotto l'onere amministrativo; la coerenza con altri strumenti UE, nazionali e subnazionali; il valore aggiunto UE, ovvero se gli effetti generati dal FESR/FC siano andati oltre quanto ragionevolmente ottenibile dagli Stati membri e dalle autorità subnazionali; la pertinenza per le priorità politiche e strategiche, in termini di creazione delle condizioni per lo sviluppo e di risposta alle sfide emergenti per la coesione sociale, economica e territoriale. L'ambito di questa valutazione, nel quadro generale degli Orientamenti per una migliore regolamentazione, comprende gli investimenti tematici nell'ambito del FESR/FC, il raggiungimento degli obiettivi della politica, l'individuazione degli ostacoli e dei fattori abilitanti per un'attuazione efficace e gli insegnamenti tratti.
Per approfondimenti consulta la “Valutazione ex post del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e del Fondo di coesione per il periodo di programmazione 2014-2020”.
Infine nella “Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulla valutazione di REACT-EU” si approfondisce il ruolo e le caratteristiche di REACT-EU.
L'assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d'Europa (REACT EU) è stata introdotta nel 2020 nell'ambito dell'iniziativa Next GenerationEU. Ha rappresentato risorse aggiuntive per gli Stati membri e le regioni ed è stata concepita per mitigare gli impatti economici e sociali della pandemia, sostenendo allo stesso tempo gli obiettivi di transizione verde e digitale della UE. Nel 2022, l'ambito di applicazione di REACT EU è stato ampliato per supportare la risposta alla crisi dei rifugiati ucraini e, nel 2023, è stato ulteriormente esteso per affrontare gli impatti della crisi energetica.
REACT EU ha apportato risorse aggiuntive per 50,6 miliardi di euro, integrando i programmi di politica di coesione 2014-2020 già in corso, sostenuti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e dal Fondo sociale europeo (FSE), nonché dal Fondo europeo di aiuti agli indigenti (FEAD) e dall'Iniziativa per l'occupazione giovanile (YEI). Questo approccio ha consentito di programmare e attuare rapidamente queste risorse aggiuntive, che potevano essere utilizzate fino alla fine del 2023, come già previsto per le assegnazioni originali. Questo finanziamento ha costituito la seconda quota più grande di Next Generation EU.
Per approfondimenti consulta la “Relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sulla valutazione di REACT-EU”.