Stato delle regioni e delle città, il CdR pubblica la Relazione annuale

Pubblicato Giovedì, 16 ottobre 2025

Le principali sfide che l'Unione europea deve affrontare a livello regionale, insieme alle soluzioni locali, sono al centro della sesta edizione della “Relazione annuale della UE sullo stato delle regioni e delle città”, pubblicata dal Comitato europeo delle regioni (CdR) e presentata dalla sua presidente Kata Tüttő lo scorso 13 ottobre in occasione della sessione di apertura della 23a Settimana europea delle regioni e delle città.

Insieme alla Relazione annuale è stato illustrato un sondaggio, commissionato dal CdR e condotto da IPSOS, che individua alcune delle ragioni principali per cui i politici locali e regionali apprezzano il sostegno della UE e come, a loro avviso, la cooperazione dovrebbe essere plasmata. 

Nella Relazione annuale viene evidenziato come solo un approccio basato sul territorio, basato su soluzioni locali e strategie decentrate, può realizzare gli obiettivi dell'Unione in termini di coesione, resilienza e prossimità: la proposta della Commissione per il quadro finanziario pluriennale (QFP) 2028-2034, invece, tende a indebolire questo aspetto, centralizzando le decisioni in un unico piano per Stato membro. 

Inoltre, rispetto, ad esempio, ai rischi legati ai disastri naturali e climatici, il QFP proposto rappresenterebbe un passo indietro per le politiche legate alla resilienza, poiché le soluzioni basate sulla natura potrebbero essere accantonate, il programma LIFE interrotto e iniziative ambientali chiave nell'ambito della politica di coesione minacciate.  

La Relazione indaga anche la necessità di un continuo sostegno della politica di coesione per temi specifici quali l'efficienza energetica, le energie rinnovabili e le popolazioni vulnerabili, la sicurezza locale, la crisi abitativa, le transizioni demografiche, le disparità di genere, i servizi pubblici nelle aree rurali.

"Questa relazione annuale – ha sottolineato la presidente Kata Tüttő - mette in luce i punti deboli e di pressione dei nostri cittadini e dei nostri territori, ma ne riconosce anche l'ambizione, la leadership, la creatività e la capacità di innovazione. Mostra come la politica di coesione ci stia aiutando a mantenere l'Europa forte dall'interno. Questa politica è lo strumento di stabilizzazione più concreto, decentrato e a lungo termine dell'Europa, che ci unisce attraverso valori e investimenti condivisi nel futuro di ciascuno. È la strategia di resilienza dell'Europa. La nuova proposta di bilancio minaccia di nazionalizzarla, di definanziarla e di scollegarla da Bruxelles, costringendo regioni e agricoltori a una competizione per le risorse in stile "Hunger Games". Ecco perché – ha concluso Tüttő - siamo tutti mobilitati per il futuro della coesione". 


Per maggiori informazioni consulta la "Relazione annuale dell'UE sullo stato delle regioni e delle città".