PNRR, lo stato dell’arte in Italia
Pubblicato Venerdì, 17 ottobre 2025Finora l'Italia ha ricevuto il 72,2 % delle risorse relative al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, nell'ambito dello strumento Next Generation EU, dato superiore alla media della UE (56,4 %); ad agosto 2025 l'Italia aveva speso il 44,2 % delle risorse UE del suo PNRR (86 miliardi di euro).
I dati sono riportati nel periodico briefing curato dal Parlamento europeo, pubblicato lo scorso 13 ottobre: l’istituzione europea, infatti, segue l’andamento dei Piani nazionali di tutti gli Stati membri e ne aggiorna i singoli dati nelle fasi chiave.
In cifre assolute, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell'Italia è il più grande piano nazionale nell'ambito dello strumento Next Generation EU: è dotato di risorse UE per un valore di 71,8 miliardi di euro in sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro in prestiti, che rappresentano complessivamente il 26,1 % del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), ovvero il 10,8 % del prodotto interno lordo (PIL) del paese nel 2019 (il dispositivo per la ripresa e la resilienza rappresentava il 5,2 % del PIL della UE-27 nel 2019).
Avviato nel 2021, il piano è stato sottoposto a cinque revisioni, di cui la più ampia nel dicembre 2023 e l'ultima nel giugno 2025. La dotazione di 194,4 miliardi di euro finanzia un programma di riforme e investimenti che mirano a promuovere la ripresa economica, affrontando diverse debolezze strutturali e perseguendo obiettivi come le transizioni verde e digitale.
Mentre la Commissione europea sta valutando l'ottava richiesta di pagamento, l'Italia ha chiesto una nuova revisione per snellire e semplificare il Piano. Le modifiche riassegnerebbero 14 miliardi di euro, eliminando le misure che non possono essere completate entro il termine dell'agosto 2026, aumentando le altre misure esistenti e l'uso degli strumenti finanziari.
Per approfondimenti consulta il briefing del Parlamento europeo “Piano nazionale di ripresa e resilienza dell'Italia: situazione attuale”.