Appalti pubblici UE, la valutazione delle Direttive del 2014

Pubblicato Mercoledì, 29 ottobre 2025

Con l’obiettivo di garantire un accesso equo agli appalti pubblici per tutte le imprese, un miglior rapporto qualità-prezzo per i contribuenti, rafforzare la trasparenza per prevenire la corruzione e incoraggiare una spesa pubblica più sostenibile e innovativa, nel 2014 la UE ha adottato le Direttive sugli appalti pubblici.

La Commissione europea ha ora condotto, e pubblicato lo scorso 14 ottobre, una valutazione degli effetti di queste Direttive: i risultati mostrano che queste abbiano raggiunto lo scopo solo parzialmente.

Le autorità pubbliche dell'Unione europea spendono circa il 15% del PIL all'anno in appalti pubblici, in settori come l'energia, i trasporti, la sanità e l'istruzione. Le norme UE in materia di appalti si applicano a ben un quarto di questa spesa, con un valore medio annuo di 616 miliardi di euro, tre volte l'entità del bilancio UE. Le Direttive si rivelano quindi un utile strumento per garantire che i fondi pubblici siano spesi in modo efficiente, trasparente e in linea con gli obiettivi strategici dell'Europa.

La valutazione mostra che anche se la trasparenza è migliorata e il valore degli appalti è raddoppiato, restano ancora rischi di corruzione e lacune nei dati ostacolano i controlli di conformità.

La concorrenza è eterogenea: le offerte medie per gara sono in calo, ma i grandi appalti continuano a suscitare un forte interesse e le PMI si aggiudicano il 71% degli appalti.
Gli appalti green, sociali e innovativi stanno progredendo, ma in modo disomogeneo all’interno dell’Unione europea.

Questa valutazione è il primo passo verso la revisione delle direttive sugli appalti pubblici del 2014, annunciata dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen come parte dell'agenda strategica della UE.

 

Per approfondimenti consulta la valutazione della Commissione europea sulle Direrttive UE sugli appalti pubblici.