Il “decreto dignità” approvato al Senato, è legge

Pubblicato Mercoledì, 08 agosto 2018

Con il voto favorevole di Palazzo Madama (155 voti favorevoli, 125 contrari e un astenuto) il decreto legge 12 luglio 2018, n. 87 - cd “decreto dignità” - completa l’iter per la conversione in legge; ora si attende solo la firma del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e la pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Nessuna modifica è stata introdotta nell’esame al Senato, che ha accolto il decreto così come rielaborato dalla Camera dei deputati.

Tra le principali norme introdotte, la stretta sui contratti a termine, le nuove disposizioni sulla somministrazione, il rincaro per i rinnovi e l'aumento delle indennità in caso di licenziamento illegittimo. Sono previsti, inoltre, lo stop alla stretta sui contratti di somministrazione per i lavoratori portuali, multe più salate per chi viola il divieto di sponsorizzazioni e pubblicità dei giochi d'azzardo, il messaggio "nuoce gravemente alla salute" apposto su gratta e vinci e slot.

Il testo approvato prevede la norma transitoria per l''entrata in vigore delle novità sui contratti a tempo determinato. Il provvedimento, riduce la durata massima del contratto di lavoro a termine, passando da 36 mesi a 12, che può arrivare a un massimo di 24 mesi, ma in questo caso devono essere inserite le cosiddette causali: esigenze temporanee e oggettive, estranee all''ordinaria attività; esigenze di sostituzione di altri lavoratori; esigenze connesse ad incrementi temporanei, significativi e non programmabili, dell’attività ordinaria. In assenza della specifica delle causali, il contratto a termine si trasforma automaticamente in tempo indeterminato. Queste novità si applicheranno ai contratti stipulati successivamente all''entrata in vigore del decreto, nonché ai rinnovi e alle proroghe dei contratti a termine successivi al 31 ottobre 2018.

I contratti a tempo determinato, compresi quelli in somministrazione, non possono superare il 30% dei contratti a tempo indeterminato nella stessa azienda. Previste anche multe di 20 euro al giorno per la somministrazione fraudolenta e l'esclusione delle agenzie di Somministrazione dall'obbligo di indicare le causali per il rinnovo dei contratti a termine. Nello specifico si stabilisce che quando la somministrazione di lavoro è posta in essere con la "specifica finalità di eludere norme inderogabili di legge o di contratto collettivo applicato al lavoratore, somministratore e utilizzatore sono puniti con una ammenda di 20 euro per ciascuno lavoratore coinvolto e ciascun giorno di somministrazione”. I costi aggiuntivi applicati ai rinnovi (il già ricordato 0,5%) si applicheranno anche ai contratti a termine in somministrazione.

Viene prorogato fino al 2020 il bonus del 50% dei contributi per le assunzioni di under 35; servirà un decreto attuativo di concerto tra ministero del Lavoro e ministero dell'Economia da emanare entro 60 giorni dall'emanazione del decreto. L'esonero del 50% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro è riconosciuto per massimo 3 anni e con un tetto di 3.000 euro su base annua.