Previsioni economiche di primavera 2019: ancora crescita, ma a ritmo moderato

Pubblicato Venerdì, 10 maggio 2019

Si prevede che nel 2019 l'economia europea continui a crescere per il settimo anno consecutivo, con un aumento del PIL reale in tutti gli Stati membri della UE. Dato il persistere di incertezze a livello globale, saranno le dinamiche interne a sostenere l'economia europea. La crescita dovrebbe accelerare nuovamente l'anno prossimo. Questo il quadro definito nelle previsioni economiche di primavera 2019 rese note dalla Ue.

“L'economia europea continuerà a crescere nel 2019 e nel 2020. La crescita – ha dichiarato Pierre Moscovici, commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e le dogane - rimane positiva in tutti i nostri Stati membri e continuano ad arrivare buone notizie sul fronte dell'occupazione e della crescita dei salari. Ciò indica una tenuta dell'economia europea di fronte a una situazione globale meno favorevole e a una persistente incertezza. Tuttavia, dobbiamo essere pronti a sostenere maggiormente l'economia, se necessario, e ad adottare ulteriori riforme per stimolare la crescita. Soprattutto dobbiamo evitare di scivolare nel protezionismo, che non farebbe altro che esacerbare le tensioni sociali ed economiche esistenti nelle nostre società".

Secondo i dati Ue, le condizioni del mercato del lavoro hanno continuato a migliorare, nonostante il rallentamento della crescita verso la fine del 2018. La disoccupazione, ancora troppo elevata in alcuni Stati membri, a livello dell'UE è scesa al tasso più basso registrato dall'inizio della serie mensile dei dati nel gennaio 2000 (6,4 % nel marzo 2019). La disoccupazione nella zona euro è attualmente al livello più basso dal 2008.

Nel corso dei prossimi due anni si prevede un rallentamento del tasso di crescita dell'occupazione in conseguenza di una crescita più moderata e del venire meno di misure di bilancio temporanee in alcuni Stati membri. Nell'UE il tasso di disoccupazione dovrebbe continuare a diminuire nel 2019 raggiungendo il 6,2 % nel 2020. Per quanto riguarda la zona euro, il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 7,7 % nel 2019 e al 7,3 % nel 2020, un livello inferiore rispetto a prima dell'inizio della crisi nel 2007.

Nel 2020 i fattori interni negativi dovrebbero attenuarsi e l'attività economica al di fuori dell'UE dovrebbe conoscere una ripresa, anche grazie a condizioni finanziarie globali più favorevoli e a politiche di stimolo in alcune economie emergenti. Per il prossimo anno si prevede un leggero rafforzamento della crescita del PIL, che dovrebbe raggiungere l'1,6 % nell'UE e l'1,5 % nella zona euro. Sui dati relativi al 2020 incide anche il maggior numero di giorni lavorativi nel corso dell'anno.

Il rapporto debito/PIL dovrebbe diminuire nella maggior parte degli Stati membri nel 2019 e nel 2020 poiché i disavanzi rimangono bassi e la crescita del PIL nominale dovrebbe rimanere più elevata del tasso di interesse medio sul debito in essere. 
Sulle prospettive continuano a pesare notevoli rischi di revisione al ribasso. Il rischio di misure protezionistiche a livello globale e l'attuale rallentamento della crescita del PIL e del commercio su scala mondiale potrebbero risultare più persistenti del previsto. Per l'Europa i rischi principali sono quelli legati a una Brexit senza accordo e alla possibilità di un protrarsi delle perturbazioni temporanee che gravano attualmente sul settore manifatturiero. 

 

Sul sito della Commissione europea è disponibile la versione integrale delle Prospettive economiche di primavera 2019