Ammortizzatori sociali

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Per ammortizzatori sociali si intende un complesso ed articolato sistema di tutela del reddito dei dipendenti di aziende in crisi o dei lavoratori disoccupati.  

Questo sistema è stato interamente riordinato dai decreti legislativi di attuazione della L. 10 dicembre 2014, n. 183 (cd Jobs Act) e in particolare:

- D. Lgs. 148 del 14 settembre 2015 “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, per quanto attiene agli strumenti di sostegno al reddito a favore dei lavoratori dipendenti di aziende in crisi (CIG, CIGS, Fondi di Solidarietà, contratti di solidarietà). Pertanto, lo strumento della cassa integrazione guadagni in deroga continua a permanere a favore delle imprese che occupano un numero di dipendenti non superiore alle 5 unità. Inoltre, specifici ambiti di intervento regionali sono previsti nei commi 6bis e 11 bis dell’art. 44, anche con riferimento alle aree di crisi complessa;

- D. Lgs. 22 del 4 marzo 2015 “Disposizioni per il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali in caso di disoccupazione involontaria e di ricollocazione dei lavoratori disoccupati, in attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183”, per quanto riguarda strumenti di sostegno al reddito a favore dei soggetti disoccupati. Con tale decreto viene, inoltre, istituita dal 1° maggio 2015 la NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) che, a seguito dell’abrogazione dell’indennità di mobilità da parte della legge 92/2012, costituisce dal 1° gennaio 2017 la prestazione unica a sostegno del reddito di lavoratori dipendenti non agricoli in condizioni di disoccupazione non volontaria.

Infine, si rileva come le disposizioni dei citati decreti legislativi sono collegate con quelle contenute nel decreto legislativo n. 150 del 14 settembre 2015 (“Disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive, ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 10 dicembre 2014, n. 183”), nell’ottica di assicurare il necessario raccordo tra le politiche attive e passive.



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