Rapporto Eurostat 2021, i dati di quanto ha pesato la pandemia sullo sviluppo sostenibile

Pubblicato Mercoledì, 16 giugno 2021

“Nel complesso, la pandemia di Covid-19 ha reso ancora più difficile il raggiungimento degli SDG. Ma sono convinto che le misure politiche senza precedenti che stiamo adottando, in particolare attraverso NextGenerationEU, ci rimetteranno in carreggiata e che tra due o tre anni molti degli indicatori mostreranno progressi significativi rispetto a oggi”.

Paolo Gentiloni, commissario Ue dell'Economia,, ha commentato cosi i dati pubblicati, lo scorso 15 giugno, nella relazione Eurostat 2021 sugli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), il rapporto che consente di monitorare i progressi verso il raggiungimento degli OSS nella UE.
Se da una parte, quindi, nell'ultimo anno, la pandemia ha dominato il lavoro alla Commissione europea, dall'altra va riconosciuto che non è mai venuta meno l'attenzione verso l'attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile in tutte le politiche comunitarie, tra cui il Green Deal europeo, la strategia digitale e il piano d'azione del pilastro europeo dei diritti sociali. A questi poi si aggiungono le riforme e gli investimenti sostenuti attraverso NextGenerationEU che a loro volta daranno un contributo al raggiungimento degli SDGs nella UE.

Il rapporto Eurostat di quest'anno include un capitolo speciale sull'impatto del Covid-19 sui progressi verso gli SDGs. Ad esempio, presenta il numero di giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni non occupati né impegnati in attività di istruzione e formazione è passato dal 12,6% del 2019 al 13,7% del 2020. In questo ambito, i regimi di lavoro ridotto, in molti casi sostenuti dal programma SURE della Commissione Ue, hanno contribuito ad attutire l'impatto del Covid-19 sul mercato del lavoro, con un aumento della disoccupazione di soli 0,4 punti percentuali nel 2020 rispetto al 2019.

I dati e le statistiche raccolti nel lavoro Eurostat evidenziano che i maggiori progressi si sono registrati per l'OSS 16, "Giustizia di pace e istituzioni forti". La quota della popolazione della UE che ha segnalato reati, violenze e atti vandalici nei propri quartieri è diminuita dal 13,6% nel 2014 all'11% nel 2019. Nello stesso periodo, la spesa pubblica per i tribunali nella UE è aumentata di circa il 16%.

Buoni progressi si sono realizzati anche nella riduzione della povertà e dell'esclusione sociale (SDG 1). Per il periodo dal 2015 al 2019, l'Unione europea ha ridotto di 12,7 milioni il numero di persone a rischio di povertà o esclusione sociale.

Resta, invece, stabile la valutazione dei progressi verso l'OSS 13 - "Azione per il clima": secondo le stime provvisorie, entro il 2019 la UE aveva ridotto le sue emissioni nette di gas serra di circa il 25% dal 1990, ma saranno necessari ulteriori progressi per soddisfare la nuova ambizione di riduzione del 55% per il 2030. Questa valutazione si basa sui progressi passati e non tenere conto di sviluppi quali i percorsi e le misure pianificate delineati nei piani nazionali per l'energia e il clima degli Stati membri.

Maggiori informazioni sono consultabili nel Rapporto Eurostat 2021 sullo sviluppo sostenibile nella UE.