Aiuti di Stato. La Commissione approva per l’Italia le misure per l'inserimento di disoccupati, a sostegno dei lavoratori autonomi e degli operatori sanitari nel contesto della pandemia di coronavirus

Pubblicato Lunedì, 19 luglio 2021

La Commissione europea ha approvato un regime italiano da 878 milioni di euro per incentivare i datori di lavoro a integrare i lavoratori disoccupati nel mercato del lavoro nel contesto della pandemia di coronavirus. Il regime, approvato lo scorso 14 luglio, ai sensi del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato, mira a ridurre il costo del lavoro sostenuto dai datori di lavoro privati in relazione a lavoratori neoassunti precedentemente disoccupati.

L'aiuto consisterà in un'esenzione dal pagamento dei contributi sociali a carico dei datori di lavoro, per un periodo massimo di 6 mesi, per i nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato, firmati tra il 1º luglio 2021 e il 31 ottobre 2021. I beneficiari possono ricevere aiuti fino a 3.000 euro per ciascun lavoratore assunto. Per essere ammissibili, i datori di lavoro non devono aver licenziato dipendenti nei 6 mesi precedenti l'assunzione. 

La Commissione ha constatato che la misura è necessaria, opportuna e proporzionata a quanto necessario per porre rimedio al grave turbamento dell'economia di uno Stato membro in linea con l'articolo 107, paragrafo 3, lettera b) del TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. 

Sempre nell’ambito del mondo del lavoro, la Commissione europea ha raggiunto le medesime conclusioni e ha quindi approvato un regime da 2,5 miliardi di euro dello Stato italiano a sostegno dei lavoratori autonomi e di determinati operatori sanitari, che nel contesto della pandemia di coronavirus saranno parzialmente esentati dal versamento dei contributi previdenziali. Il regime è stato approvato nell'ambito del quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'attuale emergenza della Covid-19.

L'Italia ha previsto di esentare i lavoratori autonomi e determinati operatori sanitari dal versamento dei contributi previdenziali per il 2021, fino a un massimo di 3.000 euro pro capite l'anno. Il regime sarà aperto ai lavoratori autonomi il cui fatturato o i cui onorari siano calati di almeno un terzo nel 2020 rispetto all'anno precedente e che nel 2019 abbiano percepito un reddito complessivo assoggettato al versamento di contributi previdenziali non superiore a 50.000 euro. Potranno accedere al regime anche gli operatori sanitari in pensione che hanno dovuto riprendere l'attività professionale in risposta alla pandemia di coronavirus nel 2020. La misura mira a ridurre le spese per i contributi previdenziali in un momento in cui il normale funzionamento dei mercati è gravemente compromesso dalla pandemia.

Ulteriori informazioni sul quadro temporaneo e su altri interventi adottati dalla Commissione per affrontare l'impatto economico dell'emergenza coronavirus sono disponibili sul sito ufficiale della Commissione europea.