Legge di bilancio, il Consiglio dei ministri approva la manovra

Pubblicato Venerdì, 29 ottobre 2021

"Una legge espansiva, che accompagna la ripresa ed è in piena coerenza con gli altri documenti che guidano l'azione economica di questo governo, compreso il Pnrr". Lo ha detto il premier Mario Draghi, illustrando la legge di bilancio, approvata, lo scorso 28 ottobre, dal Consiglio dei ministri, che copre misure per 30 miliardi di euro.

"Tagliamo le tasse, stimoliamo gli investimenti, miglioriamo la spesa sociale con un'attenzione particolare a giovani e donne. Abbiamo dato priorità agli interventi che stimolano la crescita – perché ha spiegato Draghi - dal problema del debito pubblico si esce con la crescita". La cifra destinata alla riduzione delle imposte è di 12 miliardi di euro, che nel triennio 2022-2024 saranno pari a quasi 40 miliardi, mentre per gli investimenti “saranno 540 miliardi di euro nei prossimi 15 anni, considerando sia le risorse del Piano nazionale di riforme, sia i fondi già stanziati sia quelli di questa legge di bilancio”. Sulla destinazione precisa del taglio fiscale il governo deciderà insieme al Parlamento e alle parti sociali.

Le previsioni stimano un 6 per cento di crescita relativa al prodotto interno lordo, anche se il premier confida in dati anche maggiori: “L’Italia cresce molto ora, ma questa legge di bilancio non assicura che questa crescita continui in futuro, dovranno essere gli italiani a contribuire, ma oggi si gettano le basi perché continui a un livello più alto e sia anche più equa”.

Sul fronte della previdenza, Draghi ha spiegato la decisione presa sulle pensioni: l’obiettivo è quello di tornare al sistema contributo: “Quota 100 finisce quest’anno e la nuova misura prevede una transizione a quota 102, con 38 anni di contributi e 64 anni di età, e abbiamo rafforzato Opzione donna e Ape social”. Per l’assetto futuro il governo intende confrontarsi con le parti sociali e il Parlamento. L’attuale tasso di occupazione è basso e le misure ora assunte dovrebbero agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani e anche i vecchi andati in pensione che vorrebbero lavorare. 

Modifiche anche al meccanismo del reddito di cittadinanza, che viene al momento rifinanziato, ma con la previsione di alcuni correttivi: vengono rafforzati i controlli e introdotti correttivi alle modalità di corresponsione, che prevedono una revisione della disciplina delle offerte di lavoro congrue, un decalage del beneficio mensile per i soggetti occupabili, sgravi contributivi per le imprese che assumono i percettori del reddito e benefici fiscali per gli intermediari.

Per maggiori dettagli è disponibile la nota informativa del Consiglio dei ministri.