Previsioni economiche d'autunno 2021: dalla ripresa all'espansione

Pubblicato Lunedì, 15 novembre 2021

"L'economia europea sta passando dalla fase della ripresa a quella dell'espansione, ma ora si trova ad affrontare alcune turbolenze. Una risposta politica senza precedenti ha attenuato l'impatto della pandemia sui lavoratori e sulle imprese e, a partire dalla scorsa primavera, una campagna di vaccinazione riuscita ha consentito la riapertura delle nostre economie, determinando un'impennata della crescita, che a sua volta sta contribuendo a stabilizzare le nostre finanze pubbliche”. Paolo Gentiloni, commissario per l'Economia, ha così commentato i dati delle Previsioni economiche d’autunno 2021.

“E con il sostegno di Next Generation EU – ha spiegato Gentiloni -  gli investimenti pubblici sono destinati a raggiungere il livello più elevato da oltre un decennio. In questo quadro positivo vi sono tre principali minacce: un marcato aumento dei casi di Covid, più forte nelle zone in cui il tasso di vaccinazione è relativamente basso; l'aumento dell'inflazione, dovuto in larga misura all'impennata dei prezzi dell'energia; le interruzioni nella catena di approvvigionamento, che pesano su numerosi settori. Dobbiamo rimanere vigili – ha concluso il commissario UE - e agire secondo necessità per garantire che queste turbolenze non ostacolino la ripresa".

Le Previsioni economiche d’autunno 2021 registrano che l'economia dell’Unione europea si sta riprendendo più rapidamente del previsto dalla recessione dovuta alla pandemia. Con l'avanzare delle campagne di vaccinazione e la progressiva revoca delle restrizioni, in primavera è ripresa la crescita e si è protratta senza interruzioni in estate, sostenuta dalla riapertura dell'economia. Nonostante le crescenti turbolenze, secondo le proiezioni l'economia della UE continuerà a espandersi nel periodo oggetto delle previsioni, raggiungendo un tasso di crescita del 5 % nel 2021, del 4,3 % nel 2022 e del 2,5 % nel 2023. Le previsioni indicano che nel 2021 e nel 2022 i tassi di crescita per la zona euro saranno identici a quelli previsti per la UE, mentre nel 2023 il tasso di crescita per la zona euro sarà pari al 2,4 %. Queste prospettive dipendono in larga misura da due fattori: l'evoluzione della pandemia di Covid-19 e il ritmo con cui l'offerta si adegua alla rapida inversione della domanda a seguito della riapertura dell'economia.

L'economia dell'Unione europea ha recuperato il livello di produzione precedente la pandemia nel terzo trimestre del 2021, passando dalla ripresa all'espansione. La fase espansiva continuerà a essere trainata dalla domanda interna. I miglioramenti nei mercati del lavoro e la prevista diminuzione del risparmio dovrebbero contribuire a mantenere sostenuta la spesa per i consumi. Anche l'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) sta iniziando a svolgere un ruolo importante nel promuovere gli investimenti pubblici e privati.

Lo slancio della crescita si trova però di fronte a nuove turbolenze. Strozzature e interruzioni nell'offerta a livello mondiale pesano sull'attività nell'UE, in particolare sul suo settore manifatturiero altamente integrato. Inoltre, dopo il brusco calo registrato nel 2020, i prezzi dell'energia, in particolare del gas naturale, sono cresciuti a un ritmo tumultuoso nell'ultimo mese e sono ora ben al di sopra dei livelli pre-pandemia. Questi fattori sono destinati a pesare sui consumi e sugli investimenti.

I mercati del lavoro dell'UE sono notevolmente migliorati grazie all'allentamento delle restrizioni sulle attività destinate ai consumatori. Nel secondo trimestre di quest'anno l'economia della UE ha creato circa 1,5 milioni di nuovi posti di lavoro, molti lavoratori sono usciti dai regimi di mantenimento dell'occupazione e il tasso di disoccupazione è diminuito, ma il numero totale di occupati nell'Unione europea era ancora inferiore dell'1 % rispetto al livello precedente la pandemia.

Da allora la disoccupazione è ulteriormente diminuita. Le indagini sulle imprese condotte dalla Commissione rivelano l'emergere di sacche di carenza di manodopera, in particolare nei settori in cui l'attività è maggiormente in aumento. Quanto più perdureranno, tanto maggiore sarà il rischio che esse frenino l'attività e alimentino l'inflazione attraverso pressioni salariali.

Secondo le previsioni l'occupazione nell'UE crescerà a un tasso dello 0,8 % quest'anno, dell'1 % nel 2022 e dello 0,6 % nel 2023. Si prevede che l'occupazione supererà il livello pre-crisi nel prossimo anno e passerà alla fase di espansione nel 2023. Le proiezioni indicano che la disoccupazione nell'UE scenderà dal 7,1 % di quest'anno al 6,7 % nel 2022 e al 6,5 % nel 2023. Nella zona euro il dato sarà pari al 7,9 %, al 7,5 % e al 7,3 % nell'arco dei tre anni.

Per saperne di più, leggi le Previsioni economiche d’autunno 2021 complete