Al Salone Orientamenti le Regioni presentano la “Carta di Genova” sull’ orientamento

Pubblicato Giovedì, 18 novembre 2021

“L’orientamento non è esclusivamente uno strumento per gestire la transizione tra scuola, formazione e lavoro bensì un processo complesso che concorre allo sviluppo della comunità e che occorre declinare in base all’ambito formativo e alle caratteristiche degli utenti”. È questa la base comune condivisa dagli assessori regionali che si sono confrontati nel convegno nazionale sulla Riforma dell’Orientamento, svoltosi a Genova durante il Salone Orientamenti 2021.

L’incontro ha evidenziato le comuni intenzioni che in tema di orientamento le Regioni intendono perseguire per attuare un modello nazionale per la programmazione e l’attuazione di misure nei confronti di percorsi di istruzione e formazione e al lavoro. Lo scopo è quello di offrire un quadro condiviso per le iniziative che verranno intraprese da tutti i soggetti che operano sui territori regionali garantendo coesione ed unitarietà nella definizione di obiettivi comuni. Questi obiettivi sono confluiti nel documento programmatico la “Carta di Genova”, presentato e condiviso nella riunione congiunta delle Commissioni X e XI, svoltasi lo scorso 17 novembre proprio al Salone Orientamenti.

“Ringrazio i colleghi assessori, i coordinatori delle commissioni Claudio DI Berardino e Alessandra Nardini, che hanno voluto chiamare il documento Carta di Genova riconoscendo che la proposta è partita da qui, da questo Salone e da una regione che ha sempre avuto, anche grazie a questo evento, un ruolo di capofila sul tema dell’orientamento” ha dichiarato l’assessora regionale all’istruzione della Liguria Ilaria Cavo.

“È una carta articolata – ha spiegato l’assessora - che chiede che la riforma annunciata porti a un orientamento strutturale nelle scuole fin dalle elementari e non solo dalle medie, individuando moduli di laboratori per tutti i livelli di istruzione e introduca la figura dell’orientatore.

Il valore del documento, condiviso all’unanimità – ha precisato Cavo - è quello di essere da stimolo perché una riforma nazionale fondamentale per lo sviluppo del Paese: è necessaria per ridurre il mismatch tra professionalità ricercate dalle aziende e quelle effettivamente reperibili, per aggredire il fenomeno della dispersione scolastica e dei NEET”.

“Un orientamento – ha concluso l’assessora Cavo - che deve diventare costante e strutturale. Al salone Job &Orienta di Verona, la prossima settimana, continueremo a riunirci in presenza su queste tematiche”.

Principalmente, nella “Carta di Genova” per l’orientamento nell’ambito dei sistemi di istruzione e formazione professionale regionali si prevede un sistema organico che soddisfi le necessità di tutti i soggetti interessati attraverso l’attivazione di tre categorie di azioni: attività formative, eventi di orientamento e misure a supporto.

Per l’orientamento nell’ambito dei sistemi di politiche attive regionali, invece, vista l’eterogeneità dei sistemi e dei destinatari, l’attività di orientamento dovrà essere svolta dopo una prima valutazione dei fabbisogni dell’interessato, necessaria a definire un bilancio di competenze, per poi orientare il destinatario verso un percorso di formazione per l’aggiornamento o la riqualificazione professionale (orientamento alla formazione) o verso servizi al lavoro (orientamento ai servizi al lavoro).