Occupazione. Sono i giovani i più colpiti dalla crisi

Pubblicato Venerdì, 15 luglio 2022

Elevata quota di contratti a tempo determinato e difficoltà nel trovare un primo lavoro dopo aver lasciato la scuola, l'università o la formazione sono tra le cause alla base delle attuali difficoltà dei giovani della UE evidenziate nell’ultimo rapporto sull'occupazione e gli sviluppi sociali in Europa 2022 (ESDE).

Nel rapporto, pubblicato dalla Commissione europea lo scorso 12 luglio, i dati registrano che sono i giovani i più colpiti dalla perdita di posti di lavoro durante la crisi economica innescata dalla pandemia di Covid-19 e il recupero, distribuito tra l’altro in modo non uniforme, è stato più lento per loro rispetto ad altri gruppi di età.

I giovani (sotto i 30 anni di età) devono ancora affrontare sfide significative per trovare un lavoro o per trovare un lavoro che corrisponda alle loro capacità ed esperienze. Sebbene la disoccupazione giovanile sia diminuita nel 2021, in particolare verso la fine dell'anno, è rimasta di 1 punto percentuale in più rispetto a prima della crisi (nel 2019). Tra i lavoratori, quasi 1 giovane su 2 (45,9%) aveva un contratto a tempo determinato, contro 1 su 10 per tutti i lavoratori (10,2%).

In media, i giovani hanno maggiori probabilità di affrontare una situazione sociale e finanziaria difficile: le famiglie che hanno formato hanno sperimentato una maggiore povertà, sebbene vi siano differenze marcate tra i paesi della UE.

Le situazioni variano, comunque, anche in base al livello di istruzione ed al background socioeconomico: i giovani con istruzione secondaria hanno 19 punti percentuali in meno di probabilità di trovarsi in una situazione in cui non lavorano e non seguono un percorso di istruzione o formazione rispetto a quelli con un livello di istruzione inferiore. Per quelli con istruzione terziaria, questo rischio è inferiore di 28 punti percentuali. È ancora meno probabile che i giovani provenienti da un contesto svantaggiato abbiano un lavoro, un'istruzione o una formazione.

Altro fattore di diseguaglianza rimane il genere: all’inizio della carriera, le giovani donne nella UE guadagnano in media il 7,2% in meno rispetto ai loro colleghi uomini, un divario che aumenta con l'età. A livello UE, solo una piccola parte di questo divario – 0,5 punti percentuali – deriva dai risultati scolastici, dalle scelte occupazionali, dalle esperienze lavorative e dal tipo di contratto di lavoro delle donne.

Il nuovo rapporto aiuta, inoltre, a identificare e sostenere le politiche occupazionali e sociali necessarie per affrontare le sfide che i giovani devono affrontare per diventare economicamente indipendenti, di fronte al peggioramento della situazione socioeconomica dovuto all'invasione russa dell'Ucraina.
In particolare, nel documento si sottolinea la necessità che queste politiche favoriscano l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, consentano ai giovani di acquisire competenze, sostengano la mobilità del lavoro, riducano i rischi di disoccupazione o malattia, povertà e debito.

 Per maggiori dettagli, è diponibile sul sito della Commissione europea il testo integrale del rapporto ESDE 2022