ITS, è legge la riforma degli Istituti tecnici superiori

Pubblicato Mercoledì, 13 luglio 2022

Approvata la riforma del sistema di formazione professionale terziaria post diploma: la Camera dei deputati, infatti, lo scorso 12 luglio, ha dato il via definitivo alla riforma degli Istituti tecnici superiori (ITS), uno dei punti centrali previsti dal PNRR per l’Istruzione.

Il sistema ITS ha la caratteristica di offrire una formazione mirata connessa al tessuto produttivo dei territori e alle nuove prospettive del mondo del lavoro e dell’economia, caratteristica che ha consentito di raggiungere alti livelli di occupabilità: secondo i dati del monitoraggio nazionale 2022, su 5.280 diplomati, l’80% (4.218) ha trovato un’occupazione nel corso dell’anno 2021, nonostante le restrizioni e le difficoltà causate dalla pandemia.

“La legge definisce un quadro strutturato e nazionale che rafforza la rete dei nostri ITS, garantendo il rapporto diretto con i territori e i loro tessuti produttivi che ne rappresenta il punto di forza”, ha spiegato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. “La riforma nel suo complesso consente di ampliare l’offerta formativa per studentesse e studenti, con l’obiettivo di raddoppiare il numero degli iscritti. La riforma – ha precisato il ministro - è un passo avanti per il sistema di istruzione e per il nostro sviluppo industriale”.  

Il testo della riforma approvato prevede una nuova dicitura per gli ITS che acquisiscono il nome di Istituti tecnologici superiori (ITS Academy) ed entrano a fare parte integrante del sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore. Ai nuovi ITS è affidato il compito di potenziare e ampliare la formazione professionalizzante di tecnici superiori con elevate competenze tecnologiche e tecnico-professionali, per sostenere, in modo sistematico, le misure per lo sviluppo economico e la competitività del sistema produttivo del Paese. Queste istituzioni avranno, inoltre, il compito di sostenere la diffusione della cultura scientifica e tecnologica. 

I percorsi formativi saranno suddivisi in due livelli, a seconda del quadro europeo delle qualifiche (European Qualification Framework - EQF): quelli di quinto livello EQF, di durata biennale, e quelli di sesto livello EQF, di durata triennale. Si articoleranno in semestri comprendenti ore di attività teorica, pratica e di laboratorio. L’attività formativa sarà svolta per almeno il 60% del monte orario complessivo da docenti provenienti dal mondo del lavoro; gli stage aziendali e i tirocini formativi, obbligatori almeno per il 35% del monte orario, potranno essere svolti anche all’estero e saranno sostenuti da borse di studio.  

Cambia anche la governance di queste fondazioni di cui per legge faranno parte almeno un istituto tecnico e una struttura di formazione regionale, una università o un’accademia, e una o più aziende. Il sistema terziario di Istruzione tecnologica superiore è finanziato con un apposito Fondo presso il ministero dell’Istruzione la cui dotazione è di 48.355.436 euro annui a decorrere dal 2022. 

“Ora tutti al lavoro per i decreti attuativi per i quali le Regioni, come concordato con i ministri Bianchi e Gelmini, sono pronte ad avviare un tavolo comune di lavoro anche per dare forza agli ITS inseriti nelle programmazioni regionali”, ha sottolineato l’assessore della Regione Lazio Claudio Di Berardino, coordinatore della Commissione Istruzione, Università e Ricerca della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. 

“Bene l’approvazione della riforma degli ITS, gli Istituti tecnici superiori che offrono una formazione totalmente gratuita agli studenti, esempio di eccellenza nella formazione. Un intervento normativo – ha sottolineato Di Berardino - che riguarda il segmento formativo terziario post diploma e che è frutto di un percorso di proficua collaborazione istituzionale. Infatti, come Regioni abbiamo contribuito a mettere in pratica questa riforma con alcune proposte messe in evidenza in alcuni momenti di confronto anche con il Ministro dell’Istruzione. 

Dopo tanti anni la riforma del sistema degli Istituti tecnici superiori è fondamentale per mettere in pratica la formazione mirata alle competenze, generando occupazione. Si vanno infatti a creare le condizioni - ha concluso Di Berardino - per praticare un effettivo incrocio della domanda e dell’offerta del lavoro basato sulla qualità, nell’ottica di una buona strategia per realizzare l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro in un mercato che è in continua evoluzione e richiede figure professionali, in particolare i giovani, sempre più specializzate”.