Politica di coesione. Con l’approvazione dell'Accordo di partenariato all’Italia risorse per occupazione, crescita sostenibile e riduzione delle disparità regionali

Pubblicato Martedì, 19 luglio 2022

“Nei prossimi anni l'Italia avrà a disposizione una quantità di risorse senza precedenti”. Lo ha sottolineato Elisa Ferreira, commissaria UE per la Coesione e le Riforme, oggi 19 luglio, nell'annunciare l'approvazione dell'Accordo di partenariato per la politica di coesione per il periodo di programmazione 2021-2027.

“Nel quadro di questo accordo di partenariato congiunto – ha precisato - l'Italia investirà nella creazione di posti di lavoro, nell'aumento della competitività, nel rafforzamento della crescita economica sostenibile, nella modernizzazione del settore pubblico e molto altro ancora. Ridurre le disparità territoriali è fondamentale per una crescita equilibrata che vada a vantaggio di tutti”.

"Con una dotazione di quasi 15 miliardi di euro, l'FSE+ in Italia investirà nelle persone per affrontare alcune delle sue principali sfide occupazionali, sociali, educative e legate alle competenze”, ha poi spiegato Nicolas Schmit, commissario UE per il Lavoro e i diritti sociali. “Si tratta di un contributo tangibile – ha concluso - al raggiungimento degli obiettivi nazionali italiani del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali per il 2030 in materia di occupazione, apprendimento degli adulti e riduzione della povertà”.

Grazie all'adozione dell'Accordo di partenariato sulla politica di coesione tra la Commissione europea e l'Italia, il nostro Paese riceverà 42,7 miliardi di euro nel 2021-2027 per promuovere la coesione economica, sociale e territoriale, con un focus particolare sulle regioni meridionali.

L'accordo di partenariato definisce le priorità di investimento concordate per la transizione verde e digitale dell'Italia, sostenendo nel contempo le aree socioeconomiche più fragili e i gruppi vulnerabili. Insieme al cofinanziamento nazionale, lo stanziamento totale della politica di coesione è di 75 miliardi di euro.
Alle regioni meno sviluppate del Sud Italia saranno stanziati oltre 30 miliardi di euro del Fondo europeo regionale e di sviluppo (FESR) e del Fondo sociale europeo Plus (FSE+). Questo obiettivo è mirato a ridurre il divario tra le regioni in termini di attività economica, opportunità di lavoro, istruzione ed accesso ai servizi e all'assistenza sanitaria.

L'Italia dedicherà 9,5 miliardi di euro al rafforzamento della competitività dell'industria in tutte le regioni, alla digitalizzazione e alla produttività delle piccole e medie imprese e al sostegno della ricerca, dello sviluppo e dell'innovazione. Alle misure di inclusione sociale e alle misure attive del mercato del lavoro e della formazione per promuovere l'occupazione giovanile nell'ambito della Garanzia per i giovani, ad esempio mediante apprendistati, nonché nel lavoro autonomo e nell'imprenditorialità saranno destinati 15 miliardi di euro del FSE+. Per affrontare le carenze di competenze e aumentare la flessibilità del mercato del lavoro, poi, l'Italia investirà nella riqualificazione e riqualificazione dei lavoratori. Saranno intrapresi sforzi sostanziali per aiutare gli indigenti, in particolare, ad aiutare i bambini in povertà, in linea con la Garanzia europea per l'infanzia.

I finanziamenti affronteranno anche il divario di genere nel tasso di occupazione, che è il più alto della UE, sostenendo l'imprenditoria femminile, facilitando l'accesso ai servizi di conciliazione, incoraggiando un maggiore coinvolgimento degli uomini nelle mansioni di cura e promuovendo soluzioni innovative di welfare aziendale.

Sul fronte della sostenibilità e il cambiamento climatico, oltre 8,7 miliardi di euro nell'ambito del FESR mireranno a rendere l'energia più accessibile, pulita e sicura, investendo nell'economia circolare e a basse emissioni di carbonio, nonché nelle ristrutturazioni ad alta efficienza energetica negli edifici pubblici. Le risorse del FESR saranno investite anche nel rafforzamento della mobilità sostenibile e nel rendere le regioni, le città e le infrastrutture più resilienti agli impatti dei cambiamenti climatici e ai rischi naturali.

Inoltre 1 miliardo di euro nell'ambito del Just Transition Fund (JTF) aiuterà ad attutire gli impatti della transizione verde e sosterrà la diversificazione delle attività economiche attualmente basate su industrie ad alta intensità di carbonio.

Infine 518 milioni di euro del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (EMFAF) aiuteranno a costruire un settore della pesca e dell'acquacoltura sostenibile e a basse emissioni di carbonio nel Mediterraneo, rafforzando lo sfruttamento sostenibile e la gestione delle risorse acquatiche e marittime e promuovendo l'innovazione.

L'Accordo di partenariato 2021-2027 con l'Italia è il 17° ad essere adottato dopo quelli di Grecia, Germania, Austria, Cechia, Lituania, Finlandia, Danimarca, Francia, Svezia, Paesi Bassi, Polonia, Bulgaria, Cipro, Portogallo, Estonia e Slovacchia. Per approfondimenti, sul sito della Commissione europea sono disponibili tutti gli Accordi di partenariato per la programmazione 2021-2027 finora siglati.

 

Ulteriori informazioni e il testo dell'Accordo di partenariato tra Italia e Commissione europea sono disponibili sul sito del Dipartimento per le Politiche di coesione.