I PNRR e la trasformazione digitale

Pubblicato Giovedì, 28 luglio 2022

Nello studio “La dimensione digitale dei Piani nazionali per la ripresa e la resilienza”, redatto dal Parlamento europeo, viene offerto un approfondimento sulla transizione digitale, il motivo per cui rappresenta una delle politiche chiave al centro del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), evidenzia ciò che prevede il regolamento RRF sul tema e illustra l'approccio adottato dagli Stati membri per attuarla.

Il dispositivo per la ripresa e la resilienza rappresenta l'elemento centrale dello strumento di finanziamento Next Generation EU (NGEU), creato per aiutare le economie e le società UE a riprendersi dalla pandemia globale. È strutturato in sei pilastri che rappresentano aree politiche di rilevanza europea, individuate dal regolamento RRF come vitali per rafforzare la resilienza della UE. I pilastri definiscono le priorità di investimento e l'ambito di applicazione dei finanziamenti nell'ambito del dispositivo. La trasformazione digitale è uno di questi pilastri, per il quale, insieme alla transizione verde, il regolamento RRF fissa uno specifico obiettivo di spesa.

La transizione digitale, una delle "transizioni gemelle", non è considerata solo la chiave per una ripresa economica più rapida, ma anche per rafforzare la sicurezza e la resilienza e per il raggiungimento dell'autonomia strategica della UE: per questo motivo l’Unione europea ha previsto, anche prima della pandemia, finanziamenti mirati.

Per ricevere fondi dalla RRF, gli Stati membri hanno elaborato piani nazionali individuali per la ripresa e la resilienza (NRRP), stabilendo una serie di riforme e investimenti. I fondi vengono rilasciati in base alle prestazioni, alla corretta attuazione delle procedure e al raggiungimento degli obiettivi pertinenti stabiliti nei piani. Ciascun piano nazionale deve destinare almeno il 20 % delle proprie risorse al raggiungimento degli obiettivi digitali.

I NRRP sono in linea con le priorità generali per raggiungere gli obiettivi digitali della UE entro il 2030. Lo studio rileva che gli investimenti digitali sono necessari in tutta Europa e stima un sostanziale divario di investimenti nelle infrastrutture e nei servizi digitali tra la UE e i suoi concorrenti globali: partendo da questo aspetto, quindi, si prevede che i finanziamenti per gli obiettivi digitali nell'RRF integreranno i finanziamenti provenienti dai bilanci nazionali e della UE e affronteranno questa sfida.


Per approfondimenti, in allegato lo studio UE “La dimensione digitale dei Piani nazionali per la ripresa e la resilienza”.



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