Salario minimo: il Parlamento UE approva le nuove regole

Pubblicato Giovedì, 22 settembre 2022

La nuova direttiva sui salari minimi adeguati nell’Unione europea è stata approvata in via definitiva dal Parlamento europeo lo scorso 14 settembre. Il testo, concordato a giugno con il Consiglio, intende migliorare le condizioni di vita e di lavoro di tutti i lavoratori UE e promuovere progressi in ambito economico e sociale. A tal fine, vengono definiti i requisiti essenziali per l’adeguatezza dei salari minimi garantiti, come stabilito dalle leggi nazionali e/o dai contratti collettivi. La legge vuole inoltre migliorare l'accesso effettivo dei lavoratori alla tutela garantita dal salario minimo.

La nuova direttiva si applicherà a tutti i lavoratori della UE con un contratto o un rapporto di lavoro. I Paesi UE in cui il salario minimo gode già di protezione, grazie ai contratti collettivi, non saranno tenuti a introdurre queste norme o a rendere gli accordi già previsti universalmente applicabili.

La definizione del salario minimo rimane di competenza dei singoli Stati membri, i quali dovranno però garantire che i loro salari minimi consentano ai lavoratori una vita dignitosa, tenendo conto del costo della vita e dei più ampi livelli di retribuzione. Per quanto riguarda la valutazione dell'adeguatezza dei salari minimi garantiti esistenti, i Paesi UE potranno determinare un paniere di beni e servizi a prezzi reali o fissarlo al 60% del salario mediano lordo e al 50% del salario medio lordo.

Il nuovo provvedimento ha inoltre la finalità di promuovere la contrattazione collettiva, a livello settoriale e interprofessionale, fattore reputato essenziale per determinare i salari minimi adeguati: per questo le nuove regole prevedono che gli Stati membri in cui meno dell'80% dei lavoratori è interessato dalla contrattazione collettiva dovranno - congiuntamente alle parti sociali - stabilire un piano d'azione per aumentarne la percentuale.

Le nuove regole introducono inoltre l'obbligo per i Paesi UE di istituire un sistema di monitoraggio affidabile, nonché controlli e ispezioni sul campo, per garantire conformità e contrastare i subappalti abusivi, il lavoro autonomo fittizio, gli straordinari non registrati o la maggiore intensità di lavoro.

Si attende ora che il Consiglio approvi formalmente l'accordo perché il testo diventi legge; da quella data i Paesi UE avranno due anni di tempo per conformarsi alla direttiva.

 

In allegato il testo del provvedimento.



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