“Trasforming Education”, il Vertice ONU si confronta sul mondo dell’istruzione

Pubblicato Mercoledì, 21 settembre 2022

Riavviare i sistemi educativi e ad accelerare l’azione per porre fine alla crisi dell’apprendimento sono le finalità che hanno accomunato gli oltre 130 Paesi riuniti nel Vertice delle Nazioni Unite sulla trasformazione dell’istruzione, lo scorso 19 settembre.

Con lo stop imposto dal Covid-19 si stima siano stati circa 147 milioni gli studenti che dal 2020 hanno perso più della metà dell’istruzione in presenza; la pandemia ha danneggiato l’apprendimento di oltre il 90% dei bambini nel mondo e metà dei Paesi hanno tagliato i bilanci per l’istruzione, aggravando ulteriormente la crisi. Attualmente si stima che il 64,3% dei bambini nel mondo non sia in grado di leggere e comprendere una storia semplice.

A fronte di questi dati, meno della metà dei Paesi ha strategie per aiutare gli studenti a recuperare il ritardo. Per questo le previsioni annunciano che 840 milioni di giovani lasceranno la scuola nell’adolescenza senza qualifiche per il lavoro del futuro. 

Con queste premesse il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha dichiarato: “Ora è il momento di trasformare i sistemi educativi” e ha sottolineato la necessità di una nuova visione educativa che, tra le altre cose, preveda un apprendimento di qualità a supporto dello sviluppo del singolo per tutta la vita, un sistema che “deve aiutare le persone a imparare ad apprendere - ha precisato Guterres – sviluppare la capacità degli studenti di adattarsi al mondo del lavoro in rapido cambiamento ed essere accessibile a tutti fin dalle prime fasi e per tutta la vita”. Sono cinque le aree su cui Guterres invita tutti a mobilitarsi: il diritto a un’istruzione di qualità per tutti, maggiore attenzione a ruoli e competenze degli insegnanti, rendere le scuole posti “sani e sicuri”, valorizzare la rivoluzione digitale e, infine, aumentare i finanziamenti per l’istruzione e incanalare la spesa per l’istruzione nelle risorse di apprendimento.

Anche l’Unione europea, presente al Vertice, ha voluto ribadire il proprio impegno a portare l'istruzione in cima all'agenda internazionale e ha invitato la comunità internazionale a unire le forze per aumentare gli investimenti nell'istruzione e per avviare azioni volte ad affrontare le profonde disuguaglianze nell'accesso alla scuola, all'apprendimento di qualità e alla connettività digitale.

“Investire nell'istruzione è fondamentale per perseguire la pace, la prosperità e il benessere delle persone e del pianeta, al fine di conseguire tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile, ha sottolineato nel suo intervento la commissaria UE per i Partenariati internazionali, Jutta Urpilainen. “L'Europa intera è impegnata a fornire una migliore istruzione per tutti: come Team Europa – ha ricordato - la UE e i suoi Stati membri sono il principale investitore mondiale nel settore dell'istruzione, con il 55% delle borse di istruzione nell’ambito dell'aiuto pubblico allo sviluppo”.

“Soltanto un cambiamento reale e globale dei sistemi educativi, che permetta a tutte le bambine e a tutti i bambini l’accesso al diritto all’istruzione, può guidarci ad affrontare le sfide del clima e della crescita sostenibile” ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, illustrando l’impegno dell’Italia nella trasformazione del sistema di istruzione attraverso gli investimenti e le riforme del PNRR. Durante il Vertice, Bianchi ha poi presentato la “dichiarazione di impegno” del nostro Paese a cogliere l’appello della comunità nazionale e internazionale a trasformare l’educazione, “sfruttare gli investimenti verso una trasformazione audace del nostro sistema educativo” e rafforzare le “politiche per un’istruzione equa, inclusiva e di qualità”.