Job&Orienta, inaugurata la 31° edizione

Pubblicato Giovedì, 24 novembre 2022

“A.A. A. accogliere, accompagnare, apprendere in un mondo che cambia” non è solo il titolo della 31° edizione di Job &Orienta, ma rappresenta lo spirito stesso di questa manifestazione: l'occasione di mostrare ciò che facciamo per dare risposte alle domande che i giovani si trovano ad affrontare nel mondo della scuola e del lavoro”. Elena Donazzan, assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Veneto, ha aperto questa mattina, 24 novembre, i lavori Job&Orienta, in programma a Verona fino al 26 novembre.

“Una fiera che da sempre racconta l'esistente – ha precisato Donazzan - ma punta a immaginare il futuro, monitorando la realtà in continuo cambiamento e cercando di tradurre le esigenze attuali e le “prossime” per offrire strumenti adeguati per formare le giovani generazioni al mondo del lavoro”.

“La manifestazione da sempre attenta alle sinergie tra mondo della scuola e del lavoro, ha saputo nel tempo rappresentare anche l'occasione di un confronto fruttuoso per ideare politiche attente alle esigenze dei giovani”, ha concluso Donazzan.

La tradizionale attenzione al dialogo costante tra formazione e mondo delle imprese, tipico del “modello veneto” riportato dall'assessore è stato poi, sottolineato anche dal ministro al Lavoro Marina Elvira Calderone, che ha portato i suoi saluti partecipamdo all'incontro “Manus futuri”.

Il sistema istruzione e formazione deve essere sempre più in linea con i fabbisogni del mondo del lavoro, ha precisato il ministro, e questo può essere realizzato coinvolgendo il mondo delle imprese, che possono affiancare l'attuale offerta formativa “a catalogo”, diventando delle vere e proprie “imprese formative”. Solo cosi potremo focalizzare la formazione verso le reali esigenze del mondo del lavoro.

“L'inclusione sociale si può concretizzare anche attraverso il lavoro, ha precisato il ministro. Ed è ai giovani che dobbiamo puntare, in particolare ai più fragili,come ad esempio i NEET: “Servono politiche attente per loro, che non vedono prospettive future. Non possiamo lasciare indietro le nostre generazioni future, dobbiamo rendere i giovani - ha concluso il ministro - orgogliosi di mettere le loro energie in gioco per rendere più grande il nostro Paese”.