Rapporto Censis, la 56° edizione sulla situazione sociale del Paese

Pubblicato Lunedì, 05 dicembre 2022

Quattro crisi sovrapposte nell’ultimo triennio - la pandemia perdurante, la guerra cruenta alle porte dell’Europa, l’alta inflazione, la morsa energetica – si vanno a sommare alle difficoltà economiche e sociali strutturali, rendendo gli Italiani malinconici, spaventati dagli eventi globali e sempre meno interessati a seguire influencer e lusso, anzi indignati dallo sfoggio di denaro e dalle diseguaglianze economiche ostentate nella vita e sui social.Questo il quadro sintetico fotografato dal 56° Rapporto Censis sulla situazione economica e sociale del Paese, presentato lo scorso 2 dicembre.

Il 92,7% degli italiani è convinto che l’impennata dell’inflazione durerà a lungo, il 76,4% pensa che le entrate familiari nel prossimo anno non aumenteranno, il 69,3% pensa anzi che il proprio tenore di vita peggiorerà. A fronte di queste preoccupazioni, diventano "socialmente insopportabili" le forbici economiche, i privilegi ritenuti odiosi, con effetti divisivi: per l’87,8% sono insopportabili le differenze eccessive tra le retribuzioni dei dipendenti e quelle dei dirigenti, per l’86,6% le buonuscite milionarie dei manager, per l’84,1% le tasse troppo esigue pagate dai giganti del web, per l’81,5% i facili guadagni degli influencer, personaggi "senza competenze certe".

Il Rapporto Censis, poi, registra il nostro primato europeo dei Neet – ragazzi che non studiano, né lavorano – e il calo progressivo di studenti a causa del calo demografico. Si calcola che tra 20 anni potrebbero esserci 1,7 milioni di giovani in meno, con un riflesso in primo luogo nella scuola primaria e secondaria di primo grado: i 6-13enni, già nel 2032, potrebbero essere quasi 900mila in meno rispetto a oggi; anche le immatricolazioni all'Università sono previste in contrazione tra il 2032 e il 2042. Intanto i Neet continuano ad aumentare: a fronte di una media UE pari al 32,2%, in Italia rappresentano il 23,1% dei 15-29enni, che sale al Sud al 32,2%.

In questo clima generale il Rapporto rileva una tendenza a un ripiegamento in sé: "Una filosofia molto semplice - annota il Rapporto - 'lasciatemi vivere in pace nei miei attuali confini soggettivi'", una tendenza alla "passività" che si riscontra nel 54,1% degli italiani. Nel complesso, 4 su 5 "non hanno voglia di fare sacrifici per cambiare": l'83,2% non vuole più sacrificarsi per seguire gli influencer, l'81,5% per vestire alla moda, il 70,5% per acquistare prodotti di prestigio ed è circa il 60% la percentuale di chi non aspira a sentirsi più giovane o attraente. Si frena anche al lavoro: al 36,4% non interessa più sacrificarsi per far carriera o guadagnare di più.


Per maggiori approfondimenti, consulta la presentazione sul sito Censis del 56° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2022.