CNEL, presentato il XXIV Rapporto sul mercato del lavoro

Pubblicato Giovedì, 15 dicembre 2022

“La parziale riduzione della disoccupazione si accompagna a un ampio ricorso a varie forme di orario ridotto, non solo casse integrazioni, pure in calo, ma anche l’ampia presenza di part time spesso involontario. Si è modificato il concetto di disoccupazione. Inoltre, permangono disparità nelle opportunità di lavoro. La ripresa occupazionale ha avvantaggiato relativamente i lavoratori più giovani, ma con andamenti distinti a seconda dei livelli di istruzione, a favore dei soggetti con alti livelli di scolarizzazione (anche per il contributo del lavoro a distanza che avvantaggia le categorie più istruite), mentre le donne restano ancora penalizzate”. Questa l’analisi riportata nel XXIV Rapporto Mercato del lavoro e contrattazione collettiva del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL), presentato lo scorso 14 dicembre a Roma.

“Il 2022 – precisa il CNEL - è stato caratterizzato da un andamento positivo dell’occupazione nella prima fase dell’anno con una inversione di tendenza a partire dal periodo estivo come probabile conseguenza della frenata dell’economia. Il mercato del lavoro sta comunque mostrando una sostanziale tenuta, con il numero di occupati che si mantiene sopra i 23 milioni”.

Anche se cala la disoccupazione, “preoccupa il fenomeno del mismatch. Nei primi nove mesi dell’anno in corso – si legge nel Rapporto - su quasi 420 mila nuove assunzioni mediamente previste, 170 mila (il 40.3 per cento) risultano di difficile reperimento; nello stesso periodo del 2019, tale quota si attestava al 28.2 per cento”.
Diversi i temi affrontati quest’anno nel Rapporto, che tiene conto dell’impatto della pandemia, della guerra e della crisi energetica sul il mercato del lavoro.

Il testo è articolato in quattro parti che affrontano i grandi temi del lavoro e delle relazioni industriali che caratterizzano l’economia italiana. La prima parte è dedicata al tema “I lavori” in cui vengono esaminate le dinamiche occupazionali, l’evoluzione delle tipologie contrattuali e del lavoro a tempo determinato, il lavoro povero e i minimi salariali e la Gig-economy. La seconda analizza le politiche attive soffermandosi sulla riforma dei CPI. La terza, poi, riguarda le politiche passive, con le prime evidenze sull’avvio del reddito di inclusione e degli ammortizzatori sociali. L’ultima parte, infine, analizza l’andamento della contrattazione collettiva e più in generale l’assetto delle relazioni industriali, con un approfondimento sullo stato di aggiornamento dell’Archivio contratti depositati presso il CNEL.