UE, il 2023 dedicato allo sviluppo delle competenze

Pubblicato Giovedì, 12 gennaio 2023

Il 2023 è l’Anno europeo delle competenze. La decisione, già annunciata nel discorso sullo stato dell’Unione, lo scorso 14 settembre, dalla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen, è stata poi ripresa nella proposta adottata dalla Commissione UE, lo scorso ottobre.

La stessa presidente von der Leyen aveva sottolineato nel suo intervento come la ripresa dalla pandemia, il processo di digitalizzazione, la risposta alla crisi climatica e la lotta contro gli attacchi ai valori europei richiedano istruzione e formazione. I dati, inoltre, sulle difficoltà delle imprese a trovare lavoratori qualificati, la carenza della diffusione delle competenze digitali di base tra i cittadini europei e la bassa frequentazione dei corsi di formazione in generale hanno spinto le istituzioni UE ad assumere questa iniziativa. 

La scelta è dettata quindi dalla volontà di rilanciare il dibattito sul mancato incontro di competenze (“skills mismatch”) e per ribadire l’urgenza di aumentare gli investimenti nazionali in istruzione e formazione, ma questa iniziativa non si tradurrà in nuovi programmi o finanziamenti europei. Nel settore della formazione, a livello UE, si richiameranno quelli già esistenti: dal Fondo Sociale Europeo a ErasmusPlus, fino ai fondi Next Generation EU, che prevedono nei vari PNRR anche una quota di misure in questo campo, sparse tra le varie missioni.

Tra i messaggi veicolati attraverso le attività promosse durante il 2023, la UE sottolinea l’apporto dell’apprendimento lungo tutto l'arco della vita come aspetto decisivo per la crescita delle competenze individuali e per l'economia in generale.

Sono quattro i principali obiettivi che la UE intende raggiungere con la proclamazione dell’Anno europeo delle competenze:
- promuovere investimenti maggiori, più efficaci e inclusivi nella formazione e nel miglioramento del livello delle competenze per sfruttare appieno il potenziale della forza lavoro europea e sostenere le persone nel passaggio da un posto di lavoro a un altro;
- garantire che le competenze siano adeguate alle esigenze del mercato del lavoro, anche cooperando con le parti sociali e le imprese;
- abbinare le aspirazioni e le competenze delle persone alle opportunità offerte dal mercato del lavoro, in particolare per la transizione verde e digitale e la ripresa economica, con particolare attenzione all'attivazione di un maggior numero di persone per il mercato del lavoro, in particolare donne e giovani che non hanno un lavoro né seguono un percorso scolastico o formativo;
- attrarre persone provenienti da paesi terzi con le competenze necessarie alla UE, anche rafforzando le opportunità di apprendimento e la mobilità e agevolando il riconoscimento delle qualifiche.

Per raggiungere questi obiettivi la Commissione promuoverà iniziative per migliorare il livello delle competenze e di riqualificazione; campagne di sensibilizzazione sul miglioramento delle competenze; attività di analisi del fabbisogno di competenze; azioni per favorire un più agevole riconoscimento delle qualifiche, comprese quelle rilasciate al di fuori della UE.

Per garantire il coordinamento delle attività a livello nazionale, a ciascuno Stato membro la Commissione ha rivolto l’invito a nominare un coordinatore nazionale per l'Anno europeo delle competenze.