Decennio digitale, il Rapporto 2023 sui progressi in Europa

Pubblicato Mercoledì, 04 ottobre 2023

I progressi dell’Unione europea sulla trasformazione digitale rispetto agli obiettivi fissati nel programma politico del decennio digitale 2030 sono riportati nel primo “Rapporto 2023 sullo stato del Decennio Digitale” della Commissione europea, che da quest’anno sostituisce il DESI.

Nel lavoro viene evidenziata la necessità di accelerare ed approfondire gli sforzi collettivi, anche attraverso misure, politiche e investimenti in tecnologie, competenze e infrastrutture digitali; partendo da questa condizione, la Commissione ha integrato la relazione con alcune raccomandazioni concrete agli Stati membri prima dell’adozione delle rispettive tabelle di marcia strategiche nazionali e per i loro futuri adeguamenti.

Competenze digitali, infrastrutture digitali, digitalizzazione delle imprese e digitalizzazione dei servizi pubblici sono i quattro ambiti principali su cui si concentra il Rapporto, che analizza le prestazioni della UE e dei singoli Paesi rispetto ai traguardi fissati per il 2030 nel Digital Decade Policy Programme (DDPP), entrato in vigore lo scorso 9 gennaio.

Per tutti gli Stati membri il documento rileva la necessità di intensificare gli sforzi comuni; per l’Italia, in particolare, evidenzia una situazione con notevoli progressi nel settore delle infrastrutture digitali e passi avanti nel campo dei servizi pubblici, ma resta ancora critica sul fronte delle competenze digitali di base. Secondo i dati contenuti nel Rapporto, solo il 46% della popolazione italiana possiede competenze digitali di base ed evidenzia come questo comprometta la capacità di sfruttare le opportunità aperte dal digitale e di esercitare la cittadinanza digitale, con impatti negativi sull’inclusività del nostro Paese. Nonostante l’importanza di sviluppare nuove competenze e aggiornare i profili professionali sia riconosciuta come una priorità, il numero di imprese che effettivamente offrono formazione ai propri dipendenti è ancora insufficiente. E la quota di laureati ICT rimane all’1,5%, che è insufficiente e significativamente al di sotto della media della UE del 4,2%. Inoltre, la quota di donne tra gli specialisti ICT è del 16%, ben al di sotto della media dell’UE del 18,9%.

Il tema delle competenze digitali appare comunque critico anche nell’intera UE: guardando agli obiettivi del DDPP al 2030, si parla infatti di aumentare le competenze digitali di base per almeno l’80% delle persone tra i 16 e i 74 anni e di raggiungere 20 milioni di specialisti ICT.

Per approfondire consulta il “Rapporto 2023 sullo stato del Decennio Digitale”.