Livelli di istruzione e ritorni occupazionali, i dati Istat

Pubblicato Martedì, 17 ottobre 2023

Migliora il tasso di occupazione di diplomati e laureati con titolo conseguito da uno a tre anni. Lo rileva l’Istat nell’ultima indagine su “Livelli di istruzione e ritorni occupazionali”, pubblicata lo scorso 6 ottobre. 

Nel 2022, fra gli under 35 con titolo conseguito da almeno un anno e non oltre i tre, cresce il tasso di occupazione: 56,5% tra i diplomati e 74,6% tra i laureati (+6,6 e +7,1 punti sul 2021). Per i laureati il valore supera di 4 punti il livello raggiunto prima della crisi del 2008. Restano molto ampie le distanze con l’Europa.

Il diploma è considerato il livello di formazione minimo indispensabile per una partecipazione al mercato del lavoro che abbia potenziale di crescita professionale. In Italia, nel 2022, il 63,0% dei 25-64enni ha almeno un titolo di studio secondario superiore, valore decisamente inferiore a quello medio Ue27 (79,5%). Tra i 25-64enni, anche la quota di chi ha conseguito un titolo di studio terziario (20,3%) è più bassa della media europea (34,3%). 

Il trend conferma il “premio” occupazionale dell’istruzione, in termini di aumento della probabilità di essere occupati al crescere del titolo di studio conseguito: nel 2022, il tasso di occupazione dei laureati raggiunge l’83,4%, valore superiore di 11 punti a quello dei diplomati (72,3%) e di 30 punti a quello di chi ha conseguito al più un titolo secondario inferiore (53,3%).

Nel nostro Paese, però, rileva Istat, le opportunità occupazionali rimangono più basse di quelle medie europee anche per i laureati: il tasso di occupazione nella Ue27 (87,4%) è superiore a quello dell’Italia di quattro punti, differenza simile a quella osservata per i titoli medio-bassi. Nel Mezzogiorno, i laureati 30-34enni (21,6% contro 29,6% del Nord) hanno un tasso di occupazione 20 punti più basso rispetto al Nord (69,9%, contro 89,2%).

Sul fronte dell’abbandono scolastico, Istat registra che anche la dispersione scolastica è associata alle caratteristiche socio-economiche della famiglia di origine: se il livello di istruzione dei genitori è basso, l’incidenza degli abbandoni precoci è molto elevata. Se i genitori hanno un basso livello di istruzione, un giovane su quattro abbandona precocemente gli studi e uno su 10 raggiunge il titolo terziario. Con almeno un genitore laureato, le quote sono, rispettivamente, meno di tre su 100 e circa sette su 10.

Per approfondimenti, consulta il testo integrale dell’indagine Istat “Livelli di istruzione e ritorni occupazionali”.